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Cosa ho imparato?

Le Paralimpiadi mi hanno insegnato che abbiamo tutti una seconda vita davanti.

Nessuno ha detto che sarebbe stato facile.

Nobody said it was easy,
It’s such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No one ever said it would be this hard.

Avete visto che roba?

L’arrivo della brasiliana Terezinha Guilhermina vincitrice dei 100m a Londra e della sua guida Guilherme Soares de Santana.

Paralimpici – foto giorno 9

Elexis Gillette and his guide Wesley Williams of the United States compete in the Men's 100m    T11 heats.

Vai a http://www.guardian.co.uk/sport/2012/sep/07/paralympics-2012

Mitico Alex Zanardi

L’ex-pilota della Formula 1 ha vinto la cronometro H4 su handbike. “Ho dato il massimo ed è bastato per regolare tutti quanti”, ha affermato Zanardi commentando la gara. “Se continuerò? Innanzitutto fra due giorni c’è la gara in linea poi non so vedremo – ha aggiunto – Io in ogni caso senza sport non so vivere. Mi considero una che ha avuto tantissimo nella vita e continuo ad aggiungere. Di questo non posso che ringraziare la Dea bendata”.

Possiamo imparare molto da queste sue parole.

Cecilia Camellini la star italiana del nuoto

Cecilia Camellini: due ori paralimpici con altrettanti record mondiali nei 50 (30”94) e 100 stile libero (1’07”29) non vedenti. Un  bronzo nei 100 dorso (1’19”91), con una grinta dimostrata nel finale di gara che le ha insegnato sin dagli inizi Ettore Pacini, suo primo allenatore e scopritore. «Le ho trasmesso la cattiveria giusta – racconta il presidente della società Asd Tricolore di Reggio Emilia -. In gara è come un pugile sul ring: le altre nuotatrici non sono avversarie, ma nemiche».
Come spiegare il nuoto a chi non ha mai potuto vederlo con i propri occhi? «Guardavo alla tv il gesto tecnico dei campioni e cercavo di spiegarglielo attraverso una spiegazione logica – aggiunge -. Non è stato difficile per me dato che sono ipovedente e ho lavorato molto con i non vedenti». Un idillio cominciato nel settembre del 2003, quando Cecilia aveva appena 11 anni e mezzo. Differenze negli allenamenti dai normodotati? «Macché, lei nuota tutte le mattine per due ore e mezza, poi fa altri quattro doppi allenamenti al pomeriggio e quattro ore di palestra a settimana. In totale, si allena per circa trenta ore». Un carico che verrà ridotto dopo Londra: «Si è diplomata l’anno scorso al liceo classico Muratori di Modena con il massimo dei voti e quest’anno si è iscritta a Psicologia presso l’Università di Cesena. Per cui darà la precedenza allo studio per i prossimi tre anni, poi torneremo a caricare in vista di Rio de Janeiro».
(da: http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/articolo/lstp/467197/)

«Ho iniziato piccolissima. Nuotava mio fratello e ho voluto provare anch’io: non ho più smesso. Con il nuoto ho imparato a conoscere il mio corpo ed è l’unico sport che mi rilassa e mi fa sentire in un ambiente protetto. Ho provato anche l’atletica, lo sci, e l’equitazione e posso dire che se proprio dovessi lasciare il nuoto, forse andrei a cavallo. Ma quando sto solo tre giorni senza nuotare impazzisco e faccio impazzire chi ho attorno».

«I tecnici hanno creduto in me e mi hanno spronata. Ed oggi eccomi qui a Londra, alla mia seconda Paralimpiade. È un’emozione così forte che a volte ancora non ci credo. Penso ci siano ancora dei pregiudizi sulla disabilità anche tra gli stessi disabili: fa paura pensare che se non sei vedente o hai qualche disabilità puoi comunque fare le cose che fanno gli altri».

(da: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/altrosport/2012/3-settembre-2012/cecilia-vola-buio-l-acqua-mi-protegge-2111666219364.shtml)

Ellie Simmonds, un’atleta eccezionale

Ellie Simmonds è la ragazza del manifesto che troneggia sul muro dell’Aquatics Center. A Pechino all’età di 13 anni aveva già vinto due medaglie d’oro nel nuoto. In questi anni è diventata una delle atlete GB più famose e rapidamente ha imparato a gestire la sua popolarità, gli sponsor e la sua vita sportiva. Si è abituata a essere festeggiata ma il suo interesse è avere successo. Sa esattamente quello che vuole e considera ogni minuto rubato agli allenamento come un regalo alle sua avversarie. Una settimana prima delle gare si isola riducendo al minimo i contatti con il mondo esterno.  La gara dei 400m stile libero che Ellie Simmonds è stata incredibile per intensità e volontà di vincere, le sue bracciate sembravano violente tanto dimostravano una determinazione incredibile.

Lo sport non si preoccupa di chi sei

Lo sport non si cura da dove vieni, se sei un uomo o una donna, alto, magro, grande o piccolo. Lo sport non si cura di come sei arrivato qui, quanti soldi hai, in cosa credi o in cosa non credi. Non importa se hai due gambe, una gamba o ruote. Allo sport importa solo che tu sia qui per partecipare e dare tutto per vincere.

Iniziano!