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Alcaraz schiaccia mentalmente Djokovic

Un anno fa scrissi che in un mondo del tennis che da tempo stava cercando chi saranno i sostituti dei Favolosi 3 (Federer, Djokovic e Nadal), le vittorie di Carlos Alcaraz erano lì a dimostrare che forse sarebbe stato lui il prossimo n.1 del ranking mondiale, che a proposito della rilevanza della componente mentale nel suo gioco aveva detto:

” la mia forma fisica è stata importante, ma sicuramente la parte più importante è il gioco mentale. Sento che sono cresciuto molto in quella parte. Questo è il motivo per cui sono il numero 9 del mondo in questo momento ed è il motivo per cui sto giocando a un buon livello. Ecco perché sono stato in grado di vincere grandi partite, quindi penso che [la mia mentalità] sia la cosa più importante”.

Ieri, Alcaraz nella finale a Wimbledon contro Djokovic ha dimostrato definitivamente il livello di maturità mentale che ha raggiunto. La sua vittoria è bellissima non solo perchè ha sconfitto il campione che da 10 anni non perdeva a Wimbledon o perchè è il terzo tennista più giovane ad avere vinto questo torneo.

Ha dimostrato che si può passare attraverso l’inferno di un primo set, perso 6-1, in cui non ha opposto alcuna resistenza a Djokovic. Era una situazione che avrebbe potuto annientarlo dal punto di vista competitivo, e forse gli sono venuti in mente i crampi dovuti allo stress, provati nella semifinale al Roland Garros persa in modo netto proprio contro lo stesso avversario (6-3, 5-7, 6-1, 6-1). Questa volta la storia è stata, invece, diversa; Alcazar si è psicologicamente ripreso e ha cominciato a a fare il suo gioco. Ha schiacciato mentalmente Djokovic che si è molto innervosito, ha litigato con il pubblico e con l’arbitro, e ha spaccato la racchetta.

In uno sport, in cui l’obiettivo è dominare l’avversario Alcaraz è riuscito in questa impresa. Il lavoro con la psicologa Isabel Balaguer, intensificato in questo periodo insieme a quello con il suo team, gli ha permesso di uscire da quel baratro del primo set. Il tennis è questo: si può perdere e non capire niente ma se si è disposti a ragionare e reagire a questi momenti, allora può uscire fuori il lavoro svolto e Alcazar ha mostrato che il lavoro mentale paga quando non si è disposti subire i momenti negativi e si vuole a ogni costo perseguire il proprio obiettivo.

Alcazar ha dimostrato a tutti come si possa passare da una fase in cui si è mentalmente perdenti a un’altra di presenza dominante nella partita più importante della vita.