Serve equilibrio tra grinta e pensieri

Quando un risultato è realisticamente raggiungibile è il momento in cui la tensione prima di una gara sale alle stelle. Sembra assurdo ma di solito maggiore è la probabilità di fornire un’ottima prestazione, maggiore è anche lo stress e le insicurezze che si presentano alla mente nel pregara.

Negli anni ho imparato che sapersi mettere nella condizione psicofisica per se stessi ottimale è più facile a dirsi che a farsi.

Quale che sia lo sport l’impegno dell’atleta è rivolto a bilanciare la propria determinazione o grinta con la necessità di avere quei pensieri (semplici) che gli permettono di essere focalizzato sul compito.

Si può eccedere in determinazione rischiando di agire in modo impulsivo così si può diventare troppo riflessivi in modo da manifestare dubbi sulle scelte da fare. In ambedue i casi si aumenta la probabilità di sbagliare, uscendo dalla condizione di bilanciamento fra grinta e pensiero.

Scopo dell’allenamento mentale dovrebbe essere d’insegnare a essere consapevoli dell’importanza di questo equilibrio e permettere l’apprendimento dei modi necessari per rispondere alla prevalenza di un aspetto sull’altro.

Esistono molte tecniche psicologiche per imparare a restare nella propria condizione mentale ottimale, che possono essere imparate attraverso il loro costante allenamento. In ogni caso questo percorso inizia dalla presa di consapevolezza dell’atleta della necessità di mantenere durante la gara questo tipo di equilibrio.

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