La sportività non è morta

“La storia dello sport è piena di successi mancati per eccessiva sicurezza, di atleti che rallentano in prossimità del traguardo convinti di avere la vittoria in pugno. Per essere poi beffati da chi sopraggiunge alle spalle. Poteva succedere anche ad Abel Mutai, medaglia di bronzo a Londra 2012 nei 3000m siepi, in una gara di corsa campestre disputata un mese fa a Burlada, in Spagna. L’atleta keniano è in testa ma a pochi passi dall’arrivo commette l’errore di rallentare per guardare il suo tempo sull’orologio, convinto di non avere nessuno alle calcagna. E invece è vicinissimo, praticamente attaccato, lo spagnolo Iván Fernández Anaya. Quest’ultimo, con grande sportività, rinuncia a un facile sorpasso e invita Mutai a tagliare il traguardo per primo. “Non meritavo di vincere – ha poi dichiarato Fernandez – Era lui il giusto vincitore, aveva creato un divario che non avrei mai potuto colmare se non avesse commesso quell’errore”. La splendida storia, riportata dai media spagnoli lo scorso dicembre, ha raggiunto la visibilità che merita (anche nel resto del mondo) grazie alla sua diffusione sui social network nelle ultime ore”.

E’ la storia vera di quanto è presentato nel video: Sportsmanship: Pass It On

(da http://video.repubblica.it/sport/spagna-l-esempio-di-iv-aacuten-lascia-la-vittoria-all-avversario/117111/115568)

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