La malattia delle panchine

Rischiamo che diventino 15 le squadre che cambiano allenatore. Questa situazione al di là delle intemperanze individuali mostra come il sistema di rapporti tra presidente, allenatore e squadra (per non allargarlo a procuratori, direttori sportivi, general manager) non funziona più. Ognuno dovrebbe fare un passo indietro e mettere da parte il proprio narcisismo. I calciatori dovrebbero giocare non solo per se stessi ma anche per l’allenatore, l’allenatore dovrebbe ascoltarli e lavorare per tenere unita la squadra, il presidente dovrebbe sostenere i suoi dipendenti con razionalità. E’ evidente che questo non avviene e allora si perdono le partite spesso per mancanza d’impegno, perchè non si vuole lottare. Così il calcio italiano affonda, non si migliora di certo cambiando 15 allenatori. Qualcuno lo pensa?

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