Allenatori a tempo: poco

Damiano Tommasi nuovo presidente dell’Associazione Italiana Calciatori: “… sono solamente due gli allenatori che hanno iniziato e concluso sulla stessa panchina gli ultimi due campionati in serie A. È il sistema che ha preso questa piega”. Brutta piega perchè questo approccio impedisce di costruire una squadra e richiede invece di produrre immediatamente dei risultati. Non è certo un problema di lavoro a tempo determinato quello che deve preoccupare poichè tutti guadagnano più che a sufficienza. La domanda è questa “Come si fa a porsi dalla parte dei calciatori, rispettando ad esempio i tempi di recupero dagli infortuni o promuovendo un processo di sviluppo se l’unica cosa che conta è il risultato immediato?”

E’ un modello contrario a ogni pianificazione che sia superiore a qualche mese, non permette d’inserire in squadra dei giovani con poca esperienza, non si ha tempo per conoscere i calciatori. Anche perchè se poi si perdono le prime partite o non si piace subito al presidente, c’è l’esonero dopo meno di tre mesi. Giacchè rischiano il tutto per tutto  mostrano un atteggiamento più rigido nel difendere le loro idee e a non accetarne di nuove, proprio perchè devono avere un approccio da assaltatori: vinci o muori. Credo che anche questo sia uno dei fattori che stanno determinando la sempre maggiore debolezza delle nostre squadre all’estero e la mancanza di giovani nelle squadre, meglio un usato sicuro.

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