Le critiche rivolte a Capello nella scelta del portiere per la seconda partita del mondiale come pure le molte altre ai CT delle nazionali mi suggeriscono una domanda: “e se i CT fossero pagati per ricevere critiche e la loro bravura stesse nella capacità di assorbirle e di continuare a fare ciò di cui sono convinti?” Giacché conta vincere e non il carattere dell’allenatore, avrà ragione solo chi va avanti. Per cui, per intanto, sappiamo che Domenech ha torto. E’ un calcio spietato in cui non viene accettata l’indipendenza decisionale dei CT ma ogni scelta viene messa in discussione dai media prima di vedere i risultati.
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