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La dipendenza da internet cambia le funzioni cerebrali nei bambini

Chang MLY, Lee IO (2024) Functional connectivity changes in the brain of adolescents with internet addiction: A systematic literature review of imaging studies. PLOS Ment Health 1(1): e0000022.

L’uso di Internet ha visto un netto aumento globale negli ultimi decenni, in particolare tra gli adolescenti e i giovani, che sono stati sempre più diagnosticati con dipendenza da Internet (IA).

L’IA influisce su diverse reti neurali che influenzano il comportamento e lo sviluppo di un adolescente. Questo articolo ha condotto una revisione della letteratura sugli studi di risonanza magnetica funzionale (fMRI) a riposo e basati su compiti per esaminare le conseguenze dell’IA sulla connettività funzionale (FC) nel cervello degli adolescenti e i suoi successivi effetti sul loro comportamento e sviluppo. È stata condotta una ricerca sistematica su due database, PubMed e PsycINFO, per selezionare articoli idonei in base ai criteri di inclusione ed esclusione. I criteri di idoneità erano particolarmente rigorosi riguardo alla fascia di età adolescenziale (10-19 anni) e alla diagnosi formale di IA. Sono stati valutati il bias e la qualità dei singoli studi.

I risultati della fMRI di 12 articoli hanno dimostrato che gli effetti dell’IA sono stati osservati in diverse reti neurali: un mix di aumenti/diminuzioni nella FC nella rete di default mode; una diminuzione complessiva della FC nella rete di controllo esecutivo; e nessun chiaro aumento o diminuzione della FC nella rete della salienza e nel percorso della ricompensa.

I cambiamenti della FC hanno portato a comportamenti e tendenze di dipendenza negli adolescenti. I successivi cambiamenti comportamentali sono associati ai meccanismi relativi alle aree del controllo cognitivo, della valutazione della ricompensa, della coordinazione motoria e del cervello in via di sviluppo dell’adolescente. I nostri risultati hanno presentato le alterazioni della FC in numerose regioni cerebrali degli adolescenti con IA, portando a cambiamenti comportamentali e di sviluppo. La ricerca su questo argomento ha avuto una bassa frequenza con campioni di adolescenti ed è stata principalmente prodotta in paesi asiatici. Futuri studi di ricerca che confrontano i risultati con campioni di adolescenti occidentali forniranno maggiori approfondimenti sugli interventi terapeutici.

Musk collega l’Amazzonia a internet

Se si volevano conoscere quali avrebbero potuto essere gli effetti dell’uso degli smartphone su una popolazione che non aveva mai utilizzato internet come siete di comunicazione e di nuova vita sociale, Elon Musk ha fatto l’esperimento perfetto, dimostrando che gli effetti negativi che noi stiamo analizzando sui giovani si possono produrre nell’arco di 12 mesi in una popolazione che era completamente al di fuori di questo nostro sistema.

Elon Musk ha deciso di portare la connessione internet nel villaggio remoto dei Marubo, una tribù isolata che vive lungo le sponde del fiume Ituì, rimasta immune alla civilizzazione fino all’arrivo della Rete.

Come spiega “The New York Times”, i Marubo sono in duemila e vivono da sempre nel cuore della foresta amazzonica, lontani dalla civilizzazione. Da settembre 2023 la loro vita è completamente cambiata grazie all’arrivo di internet nel loro villaggio

Tramite Starlink, il servizio di Space X, la sua compagnia spaziale ha lanciato 6mila satelliti collegando così,  zone remote in ogni angolo della Terra: dal Sahara, alle praterie mongole, agli atolli del Pacifico. Un salto nella modernità. Una opportunità per popolazioni ancorate al loro eterno passato.

Dopo nove mesi, due cronisti del New York Times sono andati a trovarli per quali effetti avesse prodotto su una tribù incontaminata. L’esperimento è stato positivo, ma destabilizzante. «Quando è arrivata la rete», ha spiegato ai due cronisti Tsainama Marubo, 73 anni, una delle anziane del villaggio, «tutti erano felici. C’era la novità e tanta curiosità. Da questi schermi si apriva un mondo a noi sconosciuto. Internet offriva molti vantaggi evidenti. Come le chat con i propri cari lontani e la possibilità di chiedere aiuto in caso di emergenza. Ma le cose ora sono peggiorate». Tsainama si guarda attorno e con un gesto della mano indica il villaggio immerso in un silenzio irreale. «Ecco», soggiunge, «sono tutti lì, concentrati sui telefonini. Sono diventati pigri. Non parlano, non lavorano, non si muovono. Sono come imbambolati. Scorrono le immagini, leggono con il traduttore, navigano ore e ore immersi in un coma che spaventa».
Elon Musk ha deciso di portare la connessione a Internet nel remoto villaggio dei Marubo, una tribù isolata che vive lungo le rive del fiume Ituì e che è rimasta i

Età di accesso ai socialmedia

A chi è ancora convinto che l’uso del cellulare e dei social media da parte dei bambini e degli adolescenti sia un fatto assolutamente positivo può leggere queste informazioni.

La città di New York ha comunque fornito un esempio di cosa si possa fare a livello globale avviando un procedimento legale contro tre colossi dei social media: TikTok, Facebook e YouTube. Li accusa di aver esacerbato la crisi della salute mentale tra bambini e adolescenti, sfruttando la loro fragilità per generare dipendenza dalle loro piattaforme. Il sindaco Eric Adams ha presentato questa causa, che richiama un’azione legale simile avviata in California nel 2022. La denuncia si concentra sulle tattiche di marketing aggressive e sugli algoritmi, che secondo l’accusa “attirano, intrappolano e alimentano la dipendenza nei giovani”, esponendoli a contenuti dannosi.

La Florida ha invece deciso che le piattaforme sono tenute a chiudere gli account che si ritiene siano utilizzati da minori di 14 anni, mentre i ragazzi che hanno già 14 o 15 anni possono avere un profilo solo con il consenso dei genitori.

In Francia, Macron ha istituito una commissione su questi temi che è giunta alle seguenti proposte. Secondo la commissione l’uso di smartphone e tablet deve essere regolato in proporzione dell’età. In sintesi le regole sono le seguenti: divieto assoluto di schermo prima di aver compiuto 3 anni, divieto di cellulare prima degli 11 anni, divieto di internet prima dei 13 anni, divieto di accesso ai social prima dei 15 anni, fra i 15 e i 18 anni accesso solo ai social “etici”, con esclusione di Instagram, Tiktok, Snapchat e Telegram. Gli esperti hanno anche lanciato un appello alla lotta contro i cosiddetti “servizi predatori” che mettono a contatto gli utilizzatori con l’avvio di flussi automatici di video, nella stragrande maggioranza caratterizzati da scene di pornografia e di violenza. E’ una sorta di guida a uso particolare dei genitori, la cui responsabilità individuale è direttamente chiamata in causa.

In Italia l’età minima per iscriversi sui social network è 14 anni, mentre sono necessari 18 anni per concludere un contratto online per una determinata applicazione o per entrare in una community. In altre parole, non possono iscriversi a Facebook, Instagram, TikTok e tutti gli altri social network i minori di 14 anni. Però esiste una postilla che permetterebbe a questi di entrare a far parte delle piattaforme social, sotto forma di utenti. I minori di 14 anni, infatti, possono avere l’accesso se ottengono il consenso dei genitori. Il problema è che i pericoli del web sono tanti e i più giovani, molto spesso, ne sono ignari. Spinti dal gruppo e dalla community decidono di navigare e iscriversi sui social per sentirsi parte di qualcosa per emulazione nei confronti dei più grandi.

Questi sono esempi di come molte istituzioni si stanno muovendo per arginare i problemi generati dall’uso dello smartphone fra i giovani e di quanto stia diventando sempre più evidente la percezione di gravità di questo fenomeno nel mondo occidentale.

Gli effetti del cervello online

Firth J, Torous J, Stubbs B, Firth JA, Steiner GZ, Smith L, Alvarez-Jimenez M, Gleeson J, Vancampfort D, Armitage CJ, Sarris J. The “online brain”: how the Internet may be changing our cognition. World Psychiatry. 2019 Jun;18(2):119-129.

L’impatto di Internet su molteplici aspetti della società moderna è evidente. Tuttavia, l’influenza che può avere sulla struttura e il funzionamento del nostro cervello rimane un argomento centrale di indagine. In questa sede ci basiamo sulle recenti scoperte psicologiche, psichiatriche e di neuroimmagine per esaminare diverse ipotesi chiave su come Internet possa cambiare la nostra cognizione.

In particolare, esploriamo il modo in cui le caratteristiche uniche del mondo online influenzano:

  1. le capacità attentive, in quanto il flusso di informazioni online, in continua evoluzione, sollecita la nostra attenzione divisa su più fonti mediatiche, a scapito della nostra  concentrazione prolungata;
  2. i processi della memoria, in quanto questa vasta e onnipresente fonte d’informazione online inizia a modificare il modo in cui immagazziniamo, recuperiamo e valutiamo la conoscenza;
  3. la cognizione sociale, in quanto capacità dei contesti sociali online di assomigliare e di evocare la realtà e i processi sociali del mondo reale, crea una nuova interazione tra Internet e la nostra vita sociale, compresi il nostro concetto di sé e l’autostima.

Nel complesso, le prove disponibili indicano che Internet può produrre alterazioni sia acute che durature in ciascuna di queste aree cognitive, che possono riflettersi in cambiamenti a livello cerebrale. Tuttavia, una priorità emergente per la ricerca futura è quella di determinare gli effetti dell’uso estensivo dei media online sullo sviluppo cognitivo nei giovani, ed esaminare come questo possa differire dai risultati cognitivi e dall’impatto cerebrale dell’uso di Internet negli anziani.

Concludiamo proponendo come la ricerca su Internet possa essere integrata in contesti di ricerca più ampi, per studiare come questo nuovo aspetto senza precedenti della società possa influenzare la nostra cognizione e il cervello nel corso della vita.