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Oltre Icaro

Felix Baumgartner non si è bruciato come capitò invece a Icaro,. Molti si chiedono a cosa servono imprese di questo genere. La mia opinione è che le imprese umane servono ad ampliare i confini del nostro agire. Fare l’impensabile ha questo scopo: averlo trasformato in realizzabile attraverso un progetto, che culmina nell’azione. Nonostante la scienza e l’organizzazione siano alla base di questo successo, questo contributo è stato esaltato dalla qualità della preparazione di Baumgartner nonchè dall’abilità che ha dimostrato in volo.

Si butta da 42.672m

Lo skydiver Felix Baumgartner si lancia oggi da un’altezza di 42.672 metri protetto solo dalla tuta spaziale, il casco e il paradute. Nessuno si è mai buttato da questa altezza (il precedente salto è del 1960 da un’altitudine di 34.000 metri). Impiegherà 2/3 ore a raggiungere questa altezza all’interno di una capsula trainata da un pallone a elio. Dopo essersi lanciato, in meno di cinque minuti scenderà di 39.000 metri, superando la barriera del suono e a quel punto aprirà il paracadute. Come si può immaginare sono molti i rischi a cui va incontro.  Il freddo e l’aria estremamente rarefatta potrebbero fare vaporizzare il sangue se non verrà protetto in maniera ottimale dalla tuta. Inoltre a causa della velocità raggiunta potrebbe svenire (dopo pochi secondi dal lancio andrà a 1110km orari). Durante la discesa non vedrà nulla e non potrà stabilire a che velocità sta andando.  Baumgartner si allena da tempo fisicamente e mentalmente a superare questa prova ed è consapevole dei rischi di questa impresa, sa perché lo fa e della necessità di restare calmo e concentrato.

Più informazioni: http://edition.cnn.com/2012/10/08/us/skydiver-record-attempt/index.html?hpt=hp_t3