La concentrazione di Vlahovic prima di un rigore

La Fiorentina conferma il suo valore in trasferta. Contro Atalanta, Genoa e oggi Udinese: nove punti su nove conquistati anche grazie ai gol di Dusan Vlahovic, sempre l’uomo per i viola, soprattutto quando si presenta dal dischetto.

Sta diventando un’abitudine, positiva per il centravanti. Dagli 11 metri, fino a questo momento, è stato infallibile. Da quando gioca in Serie A ha calciato 10 rigori e in 10 occasioni la palla è terminata in rete.

C’è un gesto ricorrente che accompagna Vlahovic in ogni esecuzione dal dischetto. Una pratica che gli è tornata particolarmente utile a Udine, dove l’assegnazione del penalty è stata piuttosto laboriosa. Tra il contatto fischiato da Ghersini e la decisione di effettuare una on-field review è trascorso un minuto, fino alla battuta di Vlahovic ne sono passati quasi due. Un lasso di tempo che carica di pressione l’attesa di chi si troverà a tirare dal dischetto e che in alcuni casi può giocare brutti scherzi, tra le proteste dell’altra squadra e i tentativi di distrazione da parte dei tifosi avversari.

Vlahovic, in questo tipo di contesto, è stato bravo a isolarsi come è solito fare anche in altre occasioni, applicando una sorta di training autogeno mediante il controllo della respirazione. Una tecnica che vanta esponenti eccellenti nel calcio mondiale (Cristiano Ronaldo si isola così prima di ogni rigore) che consente di mantenere i nervi saldi in un momento potenzialmente decisivo. Come è stato, a tutti gli effetti, il rigore che ha sancito la vittoria della Fiorentina sull’Udinese.

(Fonte: www.fanpage.it)

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