Abbiamo tutti una doppia cittadinanza

Da un articolo di Valerio Magrelli su Repubblica.it

“C’è un passaggio molto bello di Susan Sontag che recita: tutti quelli che nascono hanno una doppia cittadinanza, nel regno dello star bene e nel regno dello star male. Preferiremmo servirci solo del passaporto buono, ma prima o poi ognuno viene costretto almeno per un periodo a riconoscersi cittadino di quell’altro Paese. Ecco, nostro malgrado, ci ritroviamo così. Novalis scrive: ogni malattia è un problema musicale. Ogni cura è una soluzione musicale. Per me è un oracolo quasi incomprensibile, ma lo trovo di così tale poesia che l’ho inserito anche nel mio libro, Geologia di un padre”.

 

 

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