Vietato sbagliare

Nel calcio sempre più spesso quando si parla di squadre e di arbitri si afferma che è “vietato sbagliare” si tratti di una partita, di un tiro, di una parata o di un rigore concesso oppure no. Il lunedì i giornali sono pieni di affermazioni infiammate con cui qualcuno se la prende con qualcun altro per gli errori compiuti. Si dimentica che una partita non è un evento che segue strade razionali e prevedibili ma si muove invece su un piano emotivo, che può esaltare o deprimere il gioco. Così deve essere: perchè come spettatori guardiamo le partite nella speranza di vivere delle emozioni, mentre osserviamo i calciatori alle prese con se stessi per tirare fuori il meglio di cui sono capaci. Esprimersi al meglio, gestendo in modo efficiente questi stati d’animo non è facile e noi spettatori ci esaltiamo nell’osservare l’impegno agonistico e la lotta che avviene sul campo mentre al direttore di gara chiediamo di saperla mantenere nell’ambito del regolamento. Vietare di sbagliare è un obiettivo impossibile, al massimo si può aspirare a giocare la partita perfetta sapendo, però, che sarà impossibile e che sbagliare è fisiologico  Non dimentichiamoci mai che in assenza di errori sarebbe inutile giocare e che le classifiche le farebbero i computer sulla base delle qualità tecniche delle squadre.

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