Pianificazione nel calcio

Mi piacerebbe sapere cosa pensa un allenatore di calcio quando per più volte la sua squadra continua a giocare male. Hanno un sistema che va oltre l’ovvio o dipende tutto solo dalla loro capacità (psicologica quindi) di capire cosa sta succedendo a un giocatore piuttosto che a un altro? Dico questo perchè nel mondo altrettanto competitivo del business, una multinazionale avrebbe già rimosso un manager che non è stato in grado di prevedere le prestazioni del suo gruppo. Le persone vengono spostate di ruolo da un giorno all’altro poichè anche qui non si può fallire o rallentare. Ma indipendentemente dalla rimozione dei responsabili, esistono dei sistemi consolidati per programmare lo svolgimento sulla base dei dati in possesso (gli eventi e i risultati passati) x le competenze attuali x le richieste dei risultati da ottenere x condizione psicologica e motivazione giocatori x l’analisi degli imprevisti che possono accadere. Sulla base dell’analisi integrata di questi parametri si definisce il programma e le sue tappe di svolgimento. Un esempio per l’Inter:
1. Eventi passati – nel 2009/10 si sono vinti i trofei più importanti che può vincere una squadra. L’allenatore era molto carismatico.
2. Le competenze – sono gli stessi giocatori della scorsa stagione.
3. Obiettivi – continuare a vincere campionato e Champions
4. Condizione psicologica – da analizzare sul campo, ma sapendo che si sentiranno orfani del leader che gli ha fatto vincere tutto in un anno, che dopo questi risultati l’anno seguente i giocatori con probabilità sono poco motivati e fisicamente esauriti (analogo all’anno dopo Olimpiadi).
5. Imprevisti – alcune ipotesi: disponibilità all’infortunio, scarsa voglia di lottare, aumento irritabilità se i i risultati non corrisponderanno all’aspettative, aspettative elevate ma poca voglia d’impegnarsi.
Questo, in breve, era lo scenario possibile. Domanda si lavora così nel calcio o i problemi si risolvono solo chiedendo al presidente di comprare nuovi giocatori?

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