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Il ruolo sport nella sclerosi multipla

Se sei interessato ad approfondire il tema del ruolo dello sport in pazienti con sclerosi multi0la può leggere questo articolo di sintesi su questo tema.

Donze, Cecile1; Massot, Caroline MD1; Hautecoeur, Patrick2; Cattoir-Vue, Helene1; Guyot, Marc-Alexandre1. The Practice of Sport in Multiple Sclerosis: Update. Current Sports Medicine Reports 16(4):p 274-279, 7/8 2017.

La pratica dello sport da parte dei pazienti affetti da sclerosi multipla è stata a lungo controversa. Studi recenti, tuttavia, dimostrano che sia lo sport che l’attività fisica sono essenziali per questi pazienti. Infatti, aiutano a far fronte agli effetti della sclerosi multipla, come l’affaticamento, la riduzione della resistenza, la perdita di massa muscolare e la riduzione della forza muscolare. Gli effetti benefici dell’attività fisica su questi pazienti sono stati sottolineati in diversi studi, mentre quelli della pratica sportiva sono stati oggetto di meno valutazioni e accertamenti. Lo scopo di questo aggiornamento è quello di riportare gli effetti dello sport sui pazienti affetti da sclerosi multipla. I benefici dello sport sono stati dimostrati in diversi studi. Aiuta i pazienti con sclerosi multipla ad aumentare l’equilibrio, la resistenza alla fatica, la mobilità e la qualità della vita. Diversi pregiudizi in questi studi non ci permettono di raccomandare la pratica di alcuni di questi sport su base routinaria.

Il tennis tavolo contro la sclerosi multipla

Innovativa esperienza di Antonio Barbera, medico italiano di Messina trasferitosi negli Stati Uniti più di 20 anni fa, con i malati di sclerosi multipla.

Barbera, ginecologo, fu colpito da due attacchi e avvertiva costantemente un senso di costrizione toracica, che definiva come un “elefante seduto sul suo torace”. Un giorno, nel novembre del 2019, si rese conto, che mentre giocava a ping pong, il suo elefante aveva lasciato il suo torace e si era andato a sedere in un angolo lasciandolo in pace, anche se temporaneamente. Cominciò, dunque, a ricercare se ci fossero altri casi come il suo.

Barbera ha anche fondato una organizzazione non-profit con l’intento di diffondere l’informazione sui molteplici benefici del nostro sport. Il nucleo della sua fondazione, il progetto NeuroPongTM. Ha sviluppato un programma di tennis tavolo a misura di persone con condizioni neurodegenerative e, avendo chiari in mente i suoi obiettivi, ha approfondito le sue conoscenze sulla capacità unica del nostro cervello di creare nuove cellule e nuove connessioni nervose, se adeguatamente stimolato.

Tale processo, chiamato neuroplasticità, permette la produzione di nuove cellule e nuove connessioni nervose che possono non solo ridurre il normale deterioramento delle funzioni cerebrali associato all’età ma anche aiutare la funzionalità cerebrale delle persone con condizioni neurodegenerative. NeuroPongTM è nato a Fort Collins, Colorado, dove Barbera risiede, ed è arrivato anche in Italia.

Quasi un anno fa Barbera ha contattato la Fondazione Mondino, Istituto Neurologico Nazionale a Carattere Scientifico/IRCCS, impegnato nella cura della Sclerosi Multipla, diretto da Roberto Bergamaschi e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Tennis Tavolo 2009, guidata da Patrizia Piccinini e da Enrico Frizzo Tatulli.

Dopo aver stilato un protocollo di ricerca sui benefici del tennistavolo in persone con la Sclerosi Multipla con i colleghi statunitensi, Barbera ha coinvolto i colleghi del Mondino e gli amici del TT 2009. Il suo progetto NeuroPongTM prevede un curriculum formativo sulle condizioni neurodegenerative e l’applicazione delle tecniche del tennistavolo adattate ai bisogni del singolo individuo e della sua specifica condizione, a qualunque stadio essa sia. Il medico lavora anche con la International Table Tennis Federation Foundation e la settimana scorsa ha presentato i suoi dati al primo congresso mondiale TT4Health Congress a Creta.

L’ASD TT 2009 non è comunque nuova ad attività del genere. Promuove e divulga la pratica del tennistavolo non solo come attività fisica sportiva competitiva, ma anche di integrazione e supporto sociale, avendo come obiettivo la sensibilizzazione ai molteplici benefici che questo sport può offrire alla intera comunità.