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La pressione agonistica

La pressione agonistica che ogni atleta avverte, a prescindere dal suo livello di competenza, è determinata da diversi fattori. Di seguito quelli principali:

Incertezza - In gara non si ha mai la certezza del risultato, si può fornire la migliore prestazione ma può non essere sufficiente.
Elevate aspettative - Quando ci si sente preparati e in forma, le aspettative possono essere elevate ma questo non serve a niente se non si è concentrati in ogni istante della gara.
Mancanza di tempo - Spesso l’ansia determina una percezione di mancanza di tempo per cambiare il risultato o per incrementare l’impegno, maggiore è questo stato d’animo minore è l’efficacia prestativa.
Cambiamento costante - Allenamento e gara sono situazioni in cui l’unica certezza è il continuo cambiamento, bisogna imparare ad accettarlo.
Elevata visibilità - Le competizioni sono delle situazioni sociali in cui a ognuno viene chiesto di dimostrare il proprio valore. E’ un confronto che avviene fra persone che hanno lo stesso obiettivo e in presenza del pubblico.
Mancanza di auto-controllo - Questo tipo di carenza impedisce di performare al proprio livello. Vi sono atleti che agiscono in modo impulsivo, quindi agiscono senza pensare mentre ve ne sono altri che rallentano per timore di sbagliare e vanno in sovraccarico di pensieri.
Scelte difficili - In ogni gara vi sono momenti di maggiore pressione agonistica, operare le scelte corrette in questi momenti è decisivo per la qualità della prestazione.
Competere - La mentalità agonistica richiede a ogni atleta di esprimersi al meglio nella competizione con avversari che hanno lo stesso scopo. Gareggiare implica il sentirsi pronti a esprimere se stessi e a sfidare gli altri a fare lo stesso.
Se stessi - Ogni atleta deve essere il primo tifoso di se stesso, a prescindere da quello che sta succedendo in gara.
Motivazione - Una Ferrari senza benzina viene sconfitta da una 500 con il pieno.