Qual è lo scopo di una gestione efficace delle pause in gara

In molti sport vi sono delle pause tra un punto e l’altro. Ci sono nella scherma, nel tiro a volo e nel tiro a segno, nel tennis e nel tennis tavolo ma anche in sport di squadra come la pallavolo. Spesso gli atleti, però, non fanno buon uso di questi momenti, considerandoli come fasi di sospensione e non come momenti che sono parte integrante della loro prestazione. Quando questa convinzione è dominante, le pause vengono vissute come un tempo attesa prima dell’inizio dell’azione vera e propria. In generale, si può dire che solo gli atleti di élite fanno buon uso di questi momenti per ridurre lo stress e riconcentrarsi su quanto sta per succedere.  E comunque non è raro vedere utilizzare male le pause anche da parte di atleti che sono tra i primi cento nel tennis e nel tennis tavolo, quindi professionisti.

Molti atleti non sono consapevoli di una regola semplice e cioè che il prima determina il dopo. Non sanno che cosa fanno durante la pausa determinerà la qualità della loro prestazione nel punto successivo.  In gara diventano preda delle loro preoccupazioni, si mettono dubbi e pensano al risultato. Sono convinti che basti essere in forma per fornire una prestazione eccellente, non pensano che sono le loro convinzioni prima dell’azione a permettergli di performare il prossimo punto nel modo in cui sono capaci. D’altra parte molti giovani non si allenano a gestire le pause, per cui come possono fare in gara quanlcosa  che non fanno mai in allenamento?

Non voglio entrare nel merito di come allenare le pause e di come servirsene in gara, m’interessa intanto stimolare gli allenatori a insegnare ai loro atleti cosa fare durante le pause e agli atleti a praticare questo approccio in allenamento allo scopo di stabilizzare una propria routine, coerente con le diverse fasi di gara e del punteggio.

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