Pelè e il goal

Desmond Morris, zoologo, ha scritto (La tribù del calcio, 1982) che “Una delle qualità che rendono i goal importanti è la loro rarità … ogni squadra ha poco più di un migliaio di contatti con la palla per partita. Il che significa che un giocatore che colpisce la palla ha meno di una possibilità su mille segnare … E non c’è da stupirsi se quel raro esemplare che è il goleador o cannoniere venga elevato, nel folklore tribale, al piedistallo di un vero eroe e diventa peri suoi seguaci una specie di divinità da idolatrare e adorare. Non c’è dubbio che il più grande eroe dei tempi moderni sia stato l’attaccante brasiliano Edson Arantes do Nascimento, famoso in tutto il mondo con il soprannome di Pelé. Nel corso della sua carriera segnò 1363 goal, un totale mai raggiunto da altri giocatori moderni.”

Pelè come Maradona e Messi sono le eccezioni che hanno reso e rendono apparentemente facile e frequente segnare una rete. Il goal, invece, resta ancora oggi un evento raro. Si basa sull’abilità dei giocatori a crearsi delle occasioni da goal ma anche sullo sfruttare gli errori in fase difensiva degli avversari. Un errore nel calcio può volere dire nulla perchè servono centinaia tocchi di palla perchè uno di questi si trasformi in un tiro vincente, ma allo stesso modo ogni errore può essere fatale poichè il goal può arrivare in quasiasi momento. Bisogna essere consapevoli di questa apparente contraddizione per evitare di affermare dopo avere subito un goal “abbiamo commesso solo un errore e subito l’abbiamo pagato caro, che sfortuna!”

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