Il problema di Schumacher, il pilota che ha più ha vinto nella storia della Formula 1, è nella sua incapacità di accettare un ruolo diverso da vivere che non sia quello del pilota. Per nessuno è facile abbandonare un lavoro in cui si è stati il n.1 per molti anni ma viene il momento in cui bisogna cambiare vita. La difficoltà sta proprio nel volere fare una vita diversa da quella precedente e non sentirsi interiormente in grado di saperlo fare. E’ una situazione peggiorata dall’estremo benessere economico che gli permetterebbe di ampliare di molto le opzioni fra cui scegliere. Schumacher sinora non ha saputo scegliere e ha fatto la cosa più semplice che poteva: tornare a correre. A questo punto è veramente solo, molto di più di quando correva a 300 all’ora e deve esplorare un terreno che non conosce senza alcuna guida che non sia la sua sensibilità psicologica e, mi auguro, l’affetto della sua famiglia e degli amici veri. Per noi comuni mortali sembra impossibile che così ricco e vincente siano finito in questa trappola, ma è la dimostrazione ancora una volta che i soldi non sono tutto. Dovrà intraprendere un viaggio al centro di se stesso per scoprire chi è ora e cosa vuole per essere felice.
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