Lo sport fa piangere per le ragioni più diverse. Si può piangere di gioia, di rabbia, di delusione, di dolore, di fatica. Lo sport è un’attività che coinvolge la persona nella sua globalità perché per fare bene bisogna impegnare corpo e mente in modo intenso e senza risparmio. E’ un’attività ad alto tasso emotivo e non solo nel calcio dove Messi non è andato alla conferenza stampa di addio di Guardiola per non mostrare a tutto il mondo il suo stato psicologico. In atletica vi sono allenamenti che determinano al termine una condizione di fatica tale che porta anche alle lacrime, ma si piange anche per l’orgoglio di avere raggiunto un risultato incredibile. Piangere è un segno che lo stato emotivo ha raggiunto il suo massimo livello di tolleranza, anzi lo ha oltrepassato e rappresenta una reazione che libera l’atleta da una situazione diventata insopportabile e non più controllabile. Piangere fa bene.
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