Personalità e calcio

Sui media è apparsa la notizia che una squadra tedesca, l’Hannover, ha sottoposto i suoi giocatori a un questionario di personalità per conoscere le principali caratteristiche psicologiche di ognuno. Ovviamente sui giornali italiani la notizia è apparsa perchè vi sono anche alcune domande che indagano sulla vita sessuale (http://www.repubblica.it/sport/calcio/calciomercato/2012/01/11/news/hannover). Sono convinto della grande positività d’iniziative come queste, poichè permettono di approfondire la conoscenza dei propri calciatori attraverso attraverso l’uso di trumenti scientifici. E’ questa una pratica inesistente in Italia. Posso dire che l’unico a essersi interessato a queste dimensioni è stato Arrigo Sacchi, il quale in preparazione dei mondiali di America 1994 mi chiese di somministrare ai giocatori un questionario e applicai il TAIS. Questionario per lo studio dello stile attentivo e intepersonale delle persone. Oltre il suo interesse al profilo psicologico di ognuno degli atleti, mi chiese ad esempio di dirgli quali erano, in base ai risultati, quei calciatori a cui poteva fornire più informazioni contemporaneamente senza che per questo si confondessero e quelli invece per cui era più efficace fornire ogni volta un numero minore d’indicazioni. Ecco un piccolo esempio di come le informazioni che derivano da un questionario possono essere utilizzate. Da quel giorno, solo gli arbitri di calcio dell’era Casarin alla fine degli anni ’90 hanno usufruito di questo tipo di consulenza psicologica. I tempi passano e i club si affidano ai maghi allenatori, che ovviamente essendo dei piccoli Cesari non hanno bisogno di queste notizie.

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