Calcio e montagnaterapia

Fra i diversi commenti all’articolo sul calcio, voglio pubblicare quello di Giulio Scoppola che pone ulteriori argomenti di discussione. “Ho trovato molto interessante, e per noi quasi scontato, il tuo articolo pubblicato su Repubblica. Posso anche dirti che la metafora dell’allenamento contamina positivamente anche i settings psicoterapeutici. Trovo molto utile avvicinare il percorso dell’”allenamento” a quello della “trasformazione” (forse più contiguo a quello di terapia).
Così come dalla mia esperienza la debolezza strutturale delle strutture e funzioni mentali di molti atleti ben si potrebbero approcciare con percorsi trasformativi. In fondo anche la Montagnaterapia propone percorsi trasformativi in e attraverso la montagna. Chissà che anche per gli sportivi ad alto livello non potremmo aprire percorsi trasformativi di Montagnaterapia, finalizzati ad evidenziare, sotto uno stress controllato non in laboratorio, quelle aree psicologiche ed emozionali la cui fragilità, se opportunamente osservata e accettata, potrà essere gestita con livelli differenti di risposta.
Mi piacerebbe parlarne con te magari in una tavola rotonda… in un dialogo tra psicologia dello sport e psicoterapia… che ne dici?”

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