Gratitudine e solidarietà: non è banale

Gratitudine e solidarietà sono due valori assolutamente non banali, anzi indispensabili in qualsiasi squadra. Rappresentano un fattore necessario per mantenere una squadra unita, soprattutto nei momenti di crisi come quelli che sta passando la Juventus. Se la testa e il cuore sono gli elementi di base del successo di un gruppo, la prima riguarda la tattica e la seconda si riferisce ai valori che sostengono un team. Mettere il gruppo davanti agli interessi dei singoli, volere restituire quello che il club ha dato non è retorica e neanche il volere sentirsi uniti alle difficoltà dei compagni, dell’allenatore e della squadra.

Il senso di appartenenza viene spesso associato dalla retorica pubblicata sui media alla mancanza di orgoglio delle squadre e alla mancanza di rispetto nei riguardi della maglia che si veste.

Si tratta, invece, di un concetto fondamentale alla base della coesione di squadra in qualsiasi ambiente organizzativo. La sua rilevanza è stata messa al centro dall’ex CEO della General Electric Jack Welch che per costruire una cultura di alto rendimento e di classe mondiale sviluppò una matrice di performance-valori per guidare l’ascesa di GE. La matrice di Welch valuta le persone lungo due dimensioni critiche:

  • Performance: quanto bene la persona guida e raggiunge risultati importanti
  • Valori: quanto bene la persona incarna ed esemplifica i valori fondamentali della squadra

Welch e i dirigenti di GE hanno valutato per anni i dipendenti e i manager secondo la Matrice Prestazioni-Valori per vedere quanto bene eseguivano e quanto bene si adattavano alla cultura di GE. Di conseguenza, ogni allenatore può adattare e adottare questa pratica e comprovata Matrice Valori-Prestazioni per valutare, classificare e allenare i giocatori della squadra.

“You never walk alone” dicono a Liverpool … pensiamoci.

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