Baby killer in Olanda: il ruolo dei genitori

L’uccisione in Olanda di una genitore- guardalinee al termine di una partita di calcio giovanile da parte di tre ragazzi di 15/16 anni è un fatto terribile. Ora questo non è mai successo in Italia ma ciò che temono di più i dirigenti delle scuole calcio sono i genitori, che intervengono continuamente e inveiscono in maniera volgare durante le partite. Sono convinto che i genitori siano i principali responsabili di questi reazioni impulsive, che si pongono al di fuori di qualsiasi capacità di controllo di sé. Molti di essi vengono meno al loro ruolo educativo e i ragazzi diventano delle armi pronte a scaricare le loro aspettative frustrate su chi considerano un nemico. Di seguito riporto alcune regole per le mamme, papà e nonni che se rispettate cambierebbero non solo loro stessi ma anche l’atteggiamento dei loro figli. Queste regole dovrebbero essere diffuse e discusse con i genitori allo scopo di fargliene comprendere la necessità.

Non insultate l’arbitro e non fate il tifo contro gli avversari quando gioca la squadra di vostro figlio.
Siate, invece, corretti nel dimostrare in maniera positiva il vostro sostegno a tutti i giocatori, agli allenatori e all’arbitro.

Non urlate a vostro figlio cosa deve fare in campo, non sostituitevi all’allenatore.
Lasciatelo, invece, giocare e scegliere liberamente.

Non sgridatelo quando commette un errore o quando gioca male.
Sostenete, invece, il suo impegno e dimostrategli che siete orgogliosi di lui.

Non arrabbiatevi quando la squadra di vostro figlio perde, non sentitevi delusi e non sgridatelo
Ricordatevi, invece, che il gioco è dei bambini, non siete voi ad avere perso

Non ditegli che vi ha profondamente deluso e che non diventerà mai un campione.
Fate, invece, attenzione a che lo sport sia per lui un’esperienza divertente ed eccitante.

Non fate finta di nulla quando vostro figlio è deluso o è arrabbiato per qualcosa che è successo mentre giocava ma neanche ditegli che è stupido a prendersela.
Per primo, invece, ascoltatelo, lasciatelo parlare mostrandogli che capite il suo stato d’animo e successivamente trovate insieme una soluzione.

Non insegnate con il vostro comportamento a non avere rispetto per gli altri, siano essi compagni, giocatori di squadre avversarie, allenatori o arbitri.
Dimostrategli con il vostro comportamento, invece, che avete rispetto di tutti loro e che pretendete che anche lui lo dimostri.

Non alleatevi con quegli allenatori che fanno giocare solo i migliori e che mostrano maggiore attenzione verso i più bravi.
Esigete, invece, che gli allenatori diano a tutti le stesse opportunità per imparare e che dimostrino entusiasmo nel lavorare con i bambini.

Non parlate solo di sport con vostro figlio, non guardatelo solo in TV. Non portatelo solo ai giardini.
Praticatelo insieme, stando all’aria aperta a giocare, impegnandovi in qualsiasi attività fisica che piaccia a tutta la famiglia.

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