Come migliorare la relazione con l’atleta?

Spesso gli allenatori chiedono come potrebbero migliorare il loro rapporto con gli atleti/e che allenano.

La mia prima risposta è sempre di consigliargli di ascoltarli e di parlare più spesso con loro. Alcuni capiscono mentre dicono che non ne hanno il tempo. Ribadisco che è meglio fermare l’attività 10 minuti prima per parlare con loro che allenare la tecnica per 10 minuti in più.

Gli atleti come ogni altro umano hanno bisogno di condividere pensieri ed emozioni. Non serve solo fare, serve anche imparare che bisogna dare parole a quello che si è fatto in allenamento e in gara. Non basta solo fare, bisogna anche saperselo spiegare e farlo sapere agli altri attraverso un processo di osservazione e valutazione di se stessi. Questo non è forse parte dell’allenamento? O per allenamento si deve intendere solo fare delle esercitazioni, come un robot che fa senza conoscere il significato di quello che fa e, quindi, non può capirne il significato per sé.

Più semplice e meno impegnativo per l’allenatore è somministrare gli esercizi con la speranza che si avveri quello che insegna, così come un medico somministra una medicina a un paziente.

L’allenatore dovrebbe uscire da questa ambiguità del volere guidare con un approccio solo direttivo e privo di interesse  verso la costruzione dell’autonomia e lo sviluppo delle capacità decisionali del giovane.

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