Sapere attendere è una qualità importante per ogni umano. Per un atleta o una squadra vuol dire sapere aspettare il momento in cui inizia la gara. Queste attese di solito non vengono vissute come momenti brevi e facili da gestire. Si vorrebbe iniziare subito ma non si può e bisogna rispettare l’orario d’inizio che qualcun altro ha deciso. In un’epoca in cui con un click si può ottenere una risposta a qualsiasi domanda, aspettare si pone dall’altro lato del continuum in cui da un lato c’è “tutto e subito” e all’altro capo c’è un tempo ben definito ma che non quello del presente, del qui ed ora.
Dal punto di vista energetico, attendere implica il sapere mantenere intatta l’energia fisica e mentale per quando la gara avrà inizio. Da quel momento e sino alla fine della competizione si dovrà spenderla in modo efficace. Sul versante psicologico, l’attesa dovrebbe servire a guidare la mente su idee estranee a ciò che si andrà a fare, spesso gli atleti ascoltano la musica, si rilassano o leggono, per mantenerla in un altro mondo lontano dalla gara, per poi avere pensieri collegati alla prestazione mano a mano che il tempo d’inizio si avvicina.
Un percorso di avvicinamento alla gara di questo tipo mette gli atleti nella condizione di guidarsi con efficacia e gli permette di raggiungere quella che è nota come Zona Individuale di Funzionamento Individuale, che consiste nel sapersi mettere nel pregare nella condizione emotiva che si preferisce.
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