Forse Esther: la storia di una famiglia del Novecento in Europa

“Cherr Offizehr, cominciò babuska con la sua inconfondibile pronuncia aspirata e in una lingua ibrida, ma convinta di parlare tedesco, signor ufficiale, sia così gentile, mi dica che cosa devo fare? Ho visto gli avvisi con le instruktzies per gli ebrei , ma fatico a camminare, non riesco a camminare così svelta. Le risposero con una rivoltellata: la noncuranza d’un atto di routine – senza interrompere la conversazione, senza voltarsi del tutto, così incidentalmente. Oppure non, no. Magari lei aveva chiesto: Sia gentile, Cherr Offizehr, potrebbe dirmi per cortesia come si arriva a Babij Jar? Una richiesta davvero seccante. Chi mai ha voglia di rispondere a domande così stupide?”.

(Da Forse Esther, di Katia Petrowskaja, Adelphi)

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