Long Term Athlete Development promotes sport professional culture and science in sport experts (coach, psychologist, physician, manager).
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Increasingly I hear of coaches involved almost exclusively to train the athletes ‘ sports technical component while ignoring the mental component and in global terms the psychological dimension of the life of their athletes. This attitude determines in many athletes problems and a relatively frozen communication.
Obviously this approach is wrong, limiting the athletes’ sports development. At this regard, I want to remember what was already told since 1938 by Dale Carnegie, one of the greatest of interpersonal communicators:
- Today ne of the less popular qualities is that of knowing how to appreciate people.
- In our relationships we should never forget that our life or work fellows are human beings and as such greedy of gratification. That’s the secret.
- And no flattery. Appreciation must be honest and sincere.
- If you want people to be happy to be with you, you must demonstrate that you are happy to be in their company.
We analyze together some data that we have on the reading frequency in Italy, the mental development of children, and try to understand if it could affect their eventual sporting career.
1.
- In Italy in 2012, over 26 million people from 6 years and more have read at least one book, for reasons that are not strictly educational or professional. Compared to 2011, the share of book readers remains stable (46%).
- Women read more than men: in the year one book has been read by 51.9% of the female population compared to 39.7% of men. The difference in behavior between the sexes begins to manifest itself as early as the 11 years and tends to decrease after 75.
- Having parents who read encourage to read: 77.4% of boys aged 6 to 14 years with both parents readers, compared with 39.7% of those whose parents do not read.
- In Italy, even those who read, read little: 46% of readers read more than three books in 12 months, while the “strong readers”, with 12 or more books read at the same time, are only 14, 5% of the total.
- One family of ten (10.2%) do not have any books at home, 63.6% have a maximum of 100.
2.
- The Nobel Prize for Economics James Heckman has shown that children of unemployed in kindergarten possessed a vocabulary of 500 words, those of parents of low-skilled 700 words, while the sons of the graduates came to 1100 words. Unfortunately these differences persist even in later allowing to predict well in advance the career, income, family stability and health condition. Therefore it need educational investments such as to develop the cognitive and social skills in children from 0 to 5 years, and also in later life.
- Novak Diokovic wrote in his book: “Jelena made me listen to classical music and read poetry to calm down and learn to concentrate (Pushkin was his favorite poet). My parents, however, spurred me to learn languages, so I learned the ‘English, German and Italian. the tennis lessons and life lessons were one, and every day I could not wait to take the field with Jelena and learn more and more on sports, on myself and on world. “(p.5)
It is not hard to understand from these data and evidences what it should be done to educate young people and that sport would benefit from an education centered on the development of reading. I am convinced that the absence of sport culture found in many countries derives precisely from this kind of ignorance and of which many young people are paying for, ruining their lives well before adulthood.
In questi giorni si parla molto in relazione al calcio di come sviluppare i giovani talenti, anche se è una questione che può riguardare tutti gli atleti e non solo i calciatori. Va detto che è una questione discussa in tutto il mondo e spesso ogni nazione ha proposto le sue soluzioni. Nel calcio, ora si parla molto della Spagna e di come abbia saputo valorizzare il suo patrimonio di talenti, ma la risposta non consiste certamente nel copiare sistemi propri di altre culture. La soluzione passa invece attraverso l’identificazione di alcune linee guida che hanno a che fare con lo sviluppo del giovane nelle varie fasi evolutive e che si riferiscono ad alcuni principi generali ispiratori su cui, in seguito le organizzazioni sportive interverranno a formulare programmi sulla base dello sport praticato e delle loro esigenze. Diversi studiosi si sono trovati d’accordo nel sostenere che lo sviluppo dell’atleta è un processo a lungo termine all’interno del quale vi sono alcune tappe significative che tutti attraversano e che favoriscono quindi lo sviluppo dei talenti. Questo approccio allo sport è stato denominato Sviluppo a Lungo Termine dell’Atleta (Canadian Sport for Life, 2005) ed è stato adottato da importanti organizzazioni sportive, fra cui lo stesso comitato olimpico inglese in preparazione delle prossime olimpiadi del 2012. E’ un modello suddiviso in sette fasi che includono l’intero sviluppo della vita dell’essere umano e che sono state così definite (per ognuna delle fasi vengono riportati sinteticamente solo alcuni degli obiettivi):
1. Fase dell’Inizio Attivo – 0-6 anni – Divertimento e attività fisica su base quotidiana, non più di un’ora consecutiva di attività sedentaria nell’arco della giornata.
2. Fase dei Fondamentali e del Divertimento – 6-9 anni – Divertimento e apprendimento di movimenti globali e di base, semplici regole di etica, attività su base giornaliera.
3. Fase dell’Imparare ad Allenarsi – 9-12 anni – Sviluppo abilità sportive specifiche, sviluppo abilità psicologiche e interpersonali, 3 giorni alla settimana allenamenti sport specifici altri 3 giorni partecipazione ad altri sport.
4. Fase dell’Allenarsi all’Allenamento – 12-16 anni – Sviluppo abilità sport specifiche, sviluppo forma fisica e abilità psicologiche, allenamento sport specifico da 6 a 9 volte la settimana.
5. Fase dell’Allenarsi a Competere – 16-18 – Sviluppo e perfezionamento forma fisica, competenze tecniche e tattiche, abilità psicologiche, programmi di preparazione mentale, allenamento sport specifico da 9 a 12 volte la settimana.
6. Fase dell’Allenarsi a Vincere – + di 18 anni – Sviluppo e perfezionamento forma fisica, competenze tecniche e tattiche, abilità psicologiche, programmi di preparazione mentale per l’alta prestazione, allenamento sport specifico da 9 a 15 volte la settimana.
Le denominazioni di queste fasi illustrano in poche parole quello che dovrebbe essere lo scopo prioritario di ogni periodo di sviluppo del giovane. Naturalmente su queste linee guida ogni organizzazione sportiva sarà ampiamente libera di formulare i propri programmi di allenamento e il calendario delle competizioni nelle forme che riterrà per sé migliori.
Per ulteriori approfondimenti vedi: Alberto Cei, Nuovi orientamenti nello studio del talento,
Atletica Studi, FIDAL, n. 3-4/2006, luglio – dicembre 2006, anno 37, pp. 53-68.
