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Lo sviluppo del talento

In questi giorni si parla molto in relazione al calcio di come sviluppare i giovani talenti, anche se è una questione che può riguardare tutti gli atleti e non solo i calciatori. Va detto che è una questione discussa in tutto il mondo e spesso ogni nazione ha proposto le sue soluzioni. Nel calcio, ora si parla molto della Spagna e di come abbia saputo valorizzare il suo patrimonio di talenti, ma la risposta non consiste certamente nel copiare sistemi propri di altre culture. La soluzione passa invece attraverso l’identificazione di alcune linee guida che hanno a che fare con lo sviluppo del giovane nelle varie fasi evolutive e che si riferiscono ad alcuni principi generali ispiratori su cui, in seguito le organizzazioni sportive interverranno a formulare programmi sulla base dello sport praticato e delle loro esigenze. Diversi studiosi si sono trovati d’accordo nel sostenere che lo sviluppo dell’atleta è un processo a lungo termine all’interno del quale vi sono alcune tappe significative che tutti attraversano e che favoriscono quindi lo sviluppo dei talenti. Questo approccio allo sport è stato denominato Sviluppo a Lungo Termine dell’Atleta (Canadian Sport for Life, 2005) ed è stato adottato da importanti organizzazioni sportive, fra cui lo stesso comitato olimpico inglese in preparazione delle prossime olimpiadi del 2012. E’ un modello suddiviso in sette fasi che includono l’intero sviluppo della vita dell’essere umano e che sono state così definite (per ognuna delle fasi vengono riportati sinteticamente solo alcuni degli obiettivi):
1. Fase dell’Inizio Attivo – 0-6 anni – Divertimento e attività fisica su base quotidiana, non più di un’ora consecutiva di attività sedentaria nell’arco della giornata.
2. Fase dei Fondamentali e del Divertimento – 6-9 anni – Divertimento e apprendimento di movimenti globali e di base, semplici regole di etica, attività su base giornaliera.
3. Fase dell’Imparare ad Allenarsi – 9-12 anni – Sviluppo abilità sportive specifiche, sviluppo abilità psicologiche e interpersonali, 3 giorni alla settimana allenamenti sport specifici altri 3 giorni partecipazione ad altri sport.
4. Fase dell’Allenarsi all’Allenamento – 12-16 anni – Sviluppo abilità sport specifiche, sviluppo forma fisica e abilità psicologiche, allenamento sport specifico da 6 a 9 volte la settimana.
5. Fase dell’Allenarsi a Competere – 16-18 – Sviluppo e perfezionamento forma fisica, competenze tecniche e tattiche, abilità psicologiche, programmi di preparazione mentale, allenamento sport specifico da 9 a 12 volte la settimana.
6. Fase dell’Allenarsi a Vincere – + di 18 anni – Sviluppo e perfezionamento forma fisica, competenze tecniche e tattiche, abilità psicologiche, programmi di preparazione mentale per l’alta prestazione, allenamento sport specifico da 9 a 15 volte la settimana.
Le denominazioni di queste fasi illustrano in poche parole quello che dovrebbe essere lo scopo prioritario di ogni periodo di sviluppo del giovane. Naturalmente su queste linee guida ogni organizzazione sportiva sarà ampiamente libera di formulare i propri programmi di allenamento e il calendario delle competizioni nelle forme che riterrà per sé migliori.
Per ulteriori approfondimenti vedi: Alberto Cei, Nuovi orientamenti nello studio del talento,
Atletica Studi, FIDAL, n. 3-4/2006, luglio – dicembre 2006, anno 37, pp. 53-68.