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The rules must be applied

La scelta di Luis Enrique di non fare giocare De Rossi perchè è arrivato in ritardi alla riunione tecnica del mattino anche se solo di 5 minuti è un segno di forte discontinuità con le regole del nostro calcio. Le regole vanno definite e soprattutto applicate e può succedere che il momento per applicarle non sia sempre quello giusto, e che porti a privarsi di un giocatore decisivo per la squadra. Ancora di più quando le regole sono poche e chiare, come per l’allenatore della Roma, è difficile non applicarle. E’ rigidità non avere dato una multa? A mio avviso si tratta di severità e suppongo che avesse spiegato a tutti quali sarebbero state le conseguenze qualora non fossero state rispettate. Pure Buffon si è espresso in modo franco e questo è apprezzabile, come ha ricordato Gianni Mura. L’azione del goal è stata così rapida e intensa che sono convinto che non si sia reso conto che il pallone entrato. Qualora ne fosse stato consapevole capisco la difficoltà a attribuire alla propria squadra un goal subito in una partita così importante, ciò non toglie che mi piace immaginare che un fuoriclasse potrebbe fare un gesto di discontinuità e ammetterlo.

Le regole dello sport per la vita sociale

“Perchè nel rugby non esiste Io ma soltanto Noi. Sottende forza spirituale prima che fisica. Esclude la mossa furbesca, la sottomissione gregaria, l’arroganza del prepotente.” Giuseppe D’Avanzo

Italiani con poche regole

Siamo più aggressivi, più depressi, più narcisisti, ma soprattutto pensiamo che, se non rispettano le regole, l’unico giudice a cui dobbiamo rispondere è la nostra coscienza, a volte particolarmente permissiva. È una «crisi antropologica» quella che stiamo vivendo. C’è un eccesso di «individualismo» nella società, ha affermato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita – presentando oggi l’indagine «La crescente sregolazione delle pulsioni» – che «non finirà con il berlusconismo». In sostanza per il Censis “siamo una società in cui sono sempre più deboli i riferimenti valoriali e gli ideali comuni, in cui e’ piu’ fragile la consistenza dei legami e delle relazioni sociali. In questa indeterminatezza diffusa crescono comportamenti spiegabili come l’effetto di una pervasiva sregolazione delle pulsioni, risultato della perdita di molti dei riferimenti normativi che fanno da guida ai comportamenti”. Diventeremo tutti, Grandi o Piccoli Signori dei Tranelli?

Regole e responsabilità per salvarci

Regole e responsabilità sono le parole che il governatore della Banca d’Italia ha pronunciato più spesso nel suo discorso di ieri – ha evidenziato con forza Concita De Gregorio sull’Unità di oggi (http://concita.blog.unita.it/chi-frena-il-paese-1.299307). Riportarlo qui su un blog in cui si parla di sport e nel giorno in cui la notizia è di nuovo il calcio scommesse e la manomissione dei risultati delle partite mette in luce che, anche in questo campo, vale lo stesso monito: senza legalità non c’è competizione e senza di questa non c’è più lo sport. La corruzione è ovunque nel nostro paese dal familismo amorale, al calcio, sino a giungere ai piani alti dell’economia. Se – come dice Draghi – non ci può essere crescita senza legalità, si può ugualmente dire che non c’è posto per i giovani senza legalità, non c’è cultura del lavoro e dello sport senza il rispetto delle regole. Dobbiamo sentirci più impegnati nel riflettere e agire perchè questo modo di vivere dopato venga finalmente invertito. Buon pomeriggio arancione.

Rispettare le regole è una partita vinta nella vita

Questa frase è dei ragazzi dell’Istituto Gassman di Roma. Sì il calcio è anche questo un modo  semplice e coinvolgente per discutere di regole con i ragazzi e le ragazze; perchè il gioco del pallone è una delle possibili metafore della vita. E’ quanto accadrà venerdì 26 novembre, dalle 9.00 alle 11.00, nell’aula magna dell’Istituto Enrico Fermi, a Roma, dove circa 400 studenti assisteranno ad una lezione particolare. Gianni Rivera, Stefano Farina e Vincenzo Montella  racconteranno le regole del calcio e di come la conoscenza, il rispetto e la condivisione delle stesse debbano essere alla base di qualsiasi competizione. “L’Arbitro a Scuola” è un’iniziativa del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, promossa dal coordinatore SGS del Lazio,  Patrizia Minocchi, in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri ed il Ministero dell’Istruzione. Si compone di  momenti di incontro tra gli studenti, un arbitro ed uno psicologo, due appuntamenti  in 14 istituti superiori del Lazio.