Calcio giovanile: genitori antirissa

La buona volontà non manca, il segnale è di quelli positivi e contagiosi. Magari l’idea dei genitori-steward che spengano gli ardori di altri genitori durante le partite del calcio giovanile è un immotivato slancio di speranza, ma intanto si fa. E siccome le cronache e i provvedimenti del giudice sportivo non mentono, le intemperanze del pubblico (genitoriale e parentale) del calcio-baby sono una realtà diseducativa da correggere in qualche modo. I ragazzini si possono educare, più difficile rieducare i loro genitori, che su quei ragazzi in campo, ai quali magari basterebbe divertirsi, caricano, spesso, frustrazioni e progetti di rivincita sociale molto più grandi di loro. Ieri la delegazione trevigiana della Federcalcio, ovvero il delegato Salvestrin, presenti il coordinatore regionale per le giovanili Ruzza e il consigliere Sanson, ha presentato in sede Coni il progetto che per ora riguarderà sette scuole calcio trevigiane, ma che, essendo riconosciuto e approvato anche dal Nazionale (con tanto di firma di Gianni Rivera, mica Pincopallino), promette di allargarsi ben oltre i confini regionali. Un compito difficile, quello del genitore steward, con tanto di casacca catarifrangente addosso: quello di mediare tra il pubblico, tentando di rasserenare gli animi e far sbollire le ire degli altri genitori. Un compito, ha ricordato Sanson, che richiede un carisma non indifferente. Insomma, come tutte le cose nuove, servirà un po’ di rodaggio prima di calibrare alla perfezione ruolo e interpreti.

A sperimentare, fin da questo weekend calcistico, la figura dello steward-genitore (attenzione, tra i 40 ci sono anche le mamme) saranno le scuole calcio trevigiane di S. CiprianoCatron, Condor Treviso, Giorgione, LiventinaGorghense, ProMogliano, Vedelago e Villorba.

Una cosa i genitori in casacca non riusciranno a evitare: tutto ciò che i loro colleghi non sputano sugli avversari o sull’arbitro, ma sullo stesso allenatore e sulla società di appartenenza, colpevoli di non capire il grande talento del… Del Piero di famiglia. In questo caso ci vorrebbero provvedimenti drastici come l’allontanamento dei fortunati genitori del “fenomeno” di turno, ma ciò non si può fare e allora non resta che sperare nella progressiva stanchezza o nel ravvedimento.

Stilati anche il pentalogo del genitore-steward e la dichiarazione d’intenti che verrà letta prima di ogni match.

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