La questione Juventus si pone come esempio di una squadra che ha perso completamente ogni forma di autocontrollo agonistico e persegue una china negativa. Questo esempio mi permette di porre ancora una volta in evidenza la difficoltà di leadership degli allenatori degli sport di squadra, che credono di essere sufficientemente adeguati per guidare psicologicamente le loro squadre senza alcuno aiuto di consulenti dell’area psicologica. Ma perchè invece nella aziende più competitive, invece, i consulenti vengono utilizzati proprio per valorizzare il ruolo dei massimi dirigenti? Perchè ciò non avviene negli sport individuali dove molti dei migliori atleti seguono programmi di preparazioe psicologica? La ragione risiede solo nel narcisismo grandioso di questi allenatori che ritengono di essere dei Cesari, quando molto spesso non sono altro che delle false imitazioni.
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