La storia della Roma lascia piuttosto sconcertati. Dopo tre mesi di allenamenti e numerose partite perse viene scoperto che le cause delle prestazioni insoddisfacenti sono da ricercarsi nel sistema di allenamento e di preparazione fisica, per cui dopo i classici faccia a faccia tra squadra, allenatore e dirigenti si decide di cambiare in modo radicale la preparazione. E’ come dire che Ranieri e lo staff tecnico sino ad ora non avevano capito niente. Alcune domande: c’era bisogno di aspettare tutto questo tempo? La percezione dell’urgenza di cambiare è così scarsa in chi dirige la squadra? Come è possibile allenare dei professionisti per un così lungo periodo senza accorgersi che non sono affatto d’accordo con il tipo di allenamento svolto? Come si fa ad allenare una squadra, dicendo: “Ok ragazzi da oggi cambiamo tutto”? Come ne esce la credibilità dell’allenatore e la sua stessa fiducia in sé da questo bagno di umiltà? E’ meglio mollare e andarsene o mollare le proprie idee e assumerne delle altre nello spazio di un confronto negli spogliatoi?
Translate
Powered by Google Translate.
Recent Posts
- The numbers of youth distress are dramatic
- Interpersonal relationship, well-being and performance
- Does the coaches teach to youth to be focused?
- Place and date of birth still remain related to football selection
- Accept your fear and move forward
- Mental health of high-performance coaches
- Role of the exercise in management of mental health
- IJSP Master class on extreme experiences
- Ready for the XXXIII° Olympic Games
- The commitment
Archives
Tags
allenamento.
allenatori
atleti
attenzione
attività fisica
autismo
bambini
Basket
benessere
Calcio
Camminare
concentrazione
doping
emozioni
errori
genitori
giovani
golf
Inter
ISSP
Juventus
lavoro
maratona
master
mente
motivazione
movimento
Napoli
olimpiadi
prestazione
psicologi
psicologia
psicologia dello sport
psicologo
Roma
salute
Scuola
sedentarietà
sport
squadra
stress
talento
tenacia.
Tennis
Vincere
0 Responses to “Cambiare tutto per non cambiare nulla?”