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Parlare di sport e disabilità significa mettersi in una dimensione nuova: quella della persona in grado di esprimere un’abilità fisica, sensoriale, intellettiva e cognitiva straordinaria e che in qualche modo ne limita le capacità di relazione, di lavoro, di vita.In questa dimensione diventa evidente come le nostre pratiche, le norme alle quali facciamo riferimento, gli stili di vita vanno tutti ripensati, talvolta anche radicalmente.E l’Uisp ha tutti gli strumenti culturali e l’esperienza per farsi carico della rivisitazione dello sport nell’ottica dello sportpertutti. Occorre rimettere al centro la persona, il cittadino dello sport ed aprire un tavolo di negoziazione sulle regole dell’ingaggio e della pratica, per favorire la piena diffusione dello sport e la piena partecipazione alle nostre iniziative, manifestazioni, proposte di tutti gli individui, indipendentemente dalle loro abilità.D’altra parte “diversità” e “divertimento” vengono dalla stessa radice: divertere che significa cambiare strada, modificare la consuetudine, incrinare la routine.Sapendo che si tratta di un salto di qualità non solo culturale ma anche in termini di strumenti e risorse, l’Uisp guarda al futuro e sente sua la responsabilità di stimolare le Istituzioni nazionali e territoriali per attivare nuove opportunità di crescita, di formazione, di comunicazione.Alle convenzioni con la SOI (Special Olympics Italia Onlus) e con l’ANPIS (Associazione Nazionale Polisportive per l’Integrazione Sociale) che vanno aggiornate e rinforzate nei contenuti e nelle scelte di campo, vogliamo aggiungere altre intese trasversali nel panorama dello sport, aprendo a esperienze nuove, anche di carattere locale, in grado di arricchire l’elaborazione di un progetto nazionale e di un manuale o quaderno per gli operatori dello sportpertutti.