Non ci sono mai le parole giuste per parlare di un giovane, Wouter Weylandt, che muore andando a 100 all’ora durante una corsa. Ognuno dice la sua: troppi corridori, non si può mettere in sicurezza 200 km di strada, non si può comunque fermare ii Giro e così via. La mia opinione è che di fronte all’evento più tragico bisognerebbe fermarsi subito, fermare la tappa per rispetto della vita persa e per dimostrare che non sono solo gli interessi economici a dettare le regole.
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