Riconosco spesso negli istruttori la volontà di entrare nel mondo dei bambini attraverso atteggiamenti affettuosi e simpatici. Pur apprezzando affetto e simpatia, devo inevitabilmente ricordare che per condurre i bambini nel loro percorso, sia esso di vita o sportivo, serve competenza accompagnata da seri e pazienti sforzi per capire il loro mondo e guidarli nell’apprendimento. Il mio lavoro, in qualità di psicologa dello sport, consiste anche nel facilitare agli allenatori l’entrata nell’universo dei bambini, trasformando le mie competenze psicologiche in consigli utili, pratici e facilmente fruibili. Per farlo, questa volta, ho deciso di prendere in prestito un decalogo che la famosa pedagogista e psichiatra Susan Isaacs suggerisce alle mamme e lo allargo non solo ai papà, ma anche agli allenatori dei giovani ai quali, troppo spesso, sfuggono piccoli dettagli di relazione che se ignorati possono trasformarsi in grandi ostacoli.
- Non dire semplicemente “non devi fare qualcosa” se puoi aggiungere “ma fai quest’altro”.
- Non chiamarli “capricci” quando si tratta soltanto di cose che disturbano.
- Non interrompere qualsiasi cosa faccia il bambino senza dargli un preavviso.
- Non “portare” a passeggio il bambino, ma vai a passeggio “con “ lui.
- Non esitare a fare delle eccezioni alle regole.
- Non prendere in giro il bambino e non fare dei sarcasmi: ridi “con lui” e non “di lui”.
- Non fare mostra del bambino agli altri e non farne un giocattolo.
- Non credere che il bambino capisca ciò che gli dici solo per il fatto che tu lo capisci.
- Mantieni le tue promesse e non farle quando sai di non poterle mantenere.
- Non mentire e non sfuggire alle domande.
(di Daniela Sepio)