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Il giudice di gara e la complessità del giudizio nella danza sportiva

Il giudizio nella danza è un complesso processo, conscio ma anche inconsapevole, di valutazione delle seguenti caratteristiche

  1. Valutazione delle abilità del ballerino (qual è il suo potenziale)
  2. Valutazione delle capacità motorie e competenze tecniche (cosa ha fatto di questo potenziale)
  3. Valutazione dell’espressione personale (come lui / lei agisce)
  4. Valutazione di espressione artistica (possiedono il senso dell’arte, la bellezza e così via)
  5. Valutazione della compatibilità tra ballerini, la coesione tra i due ballerini (vanno bene insieme)
  6. Valutazione delle competenze e della preparazione del ballerino nella performance del momento (come esegue ora)
  7. Valutazione di una performance rispetto ad altre
  8. Altri fattori imprevedibili

Una stima si basa su una semplice regola psicologica: l’essere umano è in grado di dare una valutazione obiettiva e precisa di un determinato soggetto (performance di danza ). Ci sono molte opinioni sui  problemi di oggettività e soggettività di misurazione, valutazione e stima. Siamo tutti molto sicuri che l’obiettività di giudizio è abbastanza difficile da raggiungere. Quanto più il soggetto è generale e indefinito , più difficile è dare una valutazione oggettiva. In tali casi la stima è abbastanza personale. Un processo di giudizio è sempre sotto l’influenza dell’attitudine, disposizione del giudice.

Gli errori si possono ridurre attraverso alcuni passi importanti:

  • La formazione dei giudici
  • Una definizione precisa dell’oggetto di giudizio
  • Non conoscenza dei ballerini (che è quasi impossibile), o almeno evitare giudici che abbiano una forte relazione con qualcuno dei ballerini
  • Cancellare stime superiori e inferiori
  • Standardizzare le istruzioni sulla valutazione
  • Dare istruzioni sulle caratteristiche da giudicare prima dell’inizio della gara
  • Controllare le valutazioni dei giudici (correlazione e analisi: confrontando le valutazioni di un giudice con quelle degli altri) e comunicare ai giudici i loro possibili errori
  • Fare valutazioni sulla base di una scala oggettiva e non solo sulla base dell’una o l’altra impressione personale

La funzione arbitrale, oltre ad essere delicata per gli innegabili risvolti psicologici coinvolti, è difficile ancor più di quella degli atleti e degli allenatori. Non basta conoscere perfettamente la disciplina, gli aspetti tecnici e le regole, occorre sapere applicare e riconoscere tutto ciò con tempestività e precisione.

Le difficoltà di una prestazione arbitrale sono indubbie e derivano anche dagli aspetti psicologici, di tensione, dalla complessità della gara e dalla posizione in cui viene a trovarsi il Giudice di Gara: il luogo ove si verifica il fatto da valutare oppure la durata del momento valutativo che nella danza sportiva può anche superare le 10 ore consecutive. Tutto ciò può essere affrontato e gestito attraverso un adeguato percorso di allenamento che comprenda anche l’allenamento mentale.

(di Daniela Sepio)