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Espelli il razzismo

Sospesa la partita Pro Patria-Milan per cori razzisti

E’ stata sospesa per la prima volta una partita di calcio per cori razzisti. Era un’amichevole fra Milan e Pro Patria. L’Italia ha quindi un nuovo triste primato.

Dopo una prima rassegna stampa della serata di ieri, sono arrivate le reazioni da parte di tutti media sportivi, e non solo, di tutto il Mondo sui fatti accaduti a Busto Arsizio e che hanno visto in Kevin-Prince Boateng il simbolo della protesta contro il razzismo. Eccoli i titoli, tutti più o meno sulla stessa linea, che parlano dalla vicenda. Si va dagli USA all’Inghilterra, passando per il Perù fino al Portogallo:

ESPN.com: “L’amichevole del Milan sospesa per gravi fatti di razzismo”
The Times: “Boateng e il Milan ricevono il supporto del mondo del calcio contro il razzismo”
Daily Mail: “Grande gesto di Boateng contro il razzismo”
The Guardian: “I giocatori del Milan lasciano il campo per protesta contro il razzismo”
Eurosport: “Razzismo, tutti con la scelta di Boateng e del Milan”
Los Angeles Wave Newspaper: “Boateng lascia il campo dopo cori razzisti”
Radio Programas del Perù: “Boateng scaglia il pallone contro i tifosi dopo insulti razzisti”
Channel News Asia: “Boateng lascia con furia il campo dopo i cori razzisti”
Sportbladet: “Boateng e il Milan lasciano il campo dopo episodi di razzismo”.
Record: “Amichevole del Milan sospesa per cori razzisti contro i giocatori di colore rossoneri”.
New York Times: “Il nuovo anno inizia male: razzismo durante Pro Patria-Milan”.
A Bola: “Canti razzisti interrompono l’amichevole Pro Patria-Milan”.

(da http://www.milannews.it/?action=read&idnotizia=100377)

Il video: http://www.youtube.com/watch?v=zA5tYwTH7hA

Razzismo e calcio

Al di là dei tanti commenti che evidenziano il razzismo insito nelle possibili scelte del calcio francese e di quanto questo sia la dimostrazione di una società alla deriva culturale e sociale voglio sottolineare un altro aspetto. Si riferisce al fatto che il calcio è per sua natura uno sport assolutamente democratico o che comunque fornisce pari opportunità a tutti indipendentemente dallle loro caratteristiche fisiche e psicologiche. Infatti a differenza degli altri sport di squadra, è un gioco a cui può partecipare chi è basso ma anche chi è alto, chi corre veloce e chi è più lento, chi ama i contrasti fisici e chi invece preferisce saltare gli avversari, chi ama ragionare e fare correre la palla e chi è più abile nel gioco d’interdizione, chi è più abile a attaccare e chi a difendere. E con tutte queste differenze si vuole selezionare sulla base del colore della pelle, che non è certamente un’abilità?

Le strade diverse dello sport

Strade diverse per lo sport. Il basket si ribella al razzismo contro la cestita Abiola e domenica tutti in campo con la faccia nera, perchè come scrive Emanuela Audisio siamo tutte scimmie negre e aggiungerei con la stragrande maggioranza dei geni in comune. Il ciclismo, nonostante le critiche di Petrucci, continua la sua corsa verso il baratro. Ora anche esperti come UmbertoVeronesi e l’avvocato Alessi sono a favore di un ripensamento della legge sul doping. Il primo ha affermato di essere a favore della liberalizzazione dell’uso dell’epo, mentre il secondo ha detto che la salute è un diritto e non un dovere e che “non è possibile che drogarsi non sia considerato reato mentre doparsi sì”. In molti hanno già risposto a queste affermazioni, resta sconcertante che se anche illustri medici e avvocati iniziano a accettare queste pratiche la cultura dello sport e la salute degli atleti diventano sempre più degli optional.