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Cosa vogliono i ragazzi

Il problema dei ragazzi di oggi è che a differenza delle ragazze non sanno esprimere le emozioni e non parlano dei loro problemi. Questa difficoltà è ben espressa in queste parole: “Ho una sorella più piccola che ha 15 anni e i miei genitori danno molta più attenzione ai suoi sentimenti, perchè qaundo una ragazza è triste non ha paura di mostrarlo. E i ragazzi, quando viene il momento di dire qualcosa, non sanno come farlo”. Rosalind Wiseman  10 anni fa aveva scritto un libro sui problemi delle ragazze e ora dopo aver visitato centinaia di scuole medie e superiori, ha scoperto che i genitori non sono i soli ad avere bisogno di una guida anche i ragazzi hanno lo stesso bisogno, in un’epoca in cui le linee tra privato e pubblico sono sfocate e talvolta tra “sì” e “no. «Così ha scritto The Guide: per i ragazzi che si può scaricare gratuitamente come e-book.

Non sorprende che, nei suoi colloqui con gli adolescenti, Wiseman abbia scoperto che uno degli argomenti più popolari riguardava le dinamiche sociali ed etiche dei rapporti interpersonali. Quindi, sulla base di queste conversazioni, ha descritto un modo di procedere con le ragazze che non porti alla distruzione  delle amicizie.

Leggi di più: Hook-Ups, Friendships and the New Rules of ‘Dibs’ for Teen Boys | TIME.com http://healthland.time.com/2013/11/21/hook-ups-friendships-and-the-new-rules-of-dibs-for-teen-boys/#ixzz2m8ynp268

Ragazze: no sport, no autostima

E’ stato presentato a Milano con il Patrocinio del Comune il Progetto Autostima: “6 ragazze su 10 abbandonano il loro sport preferito perchè sono insoddisfatte del proprio corpo. Insieme, perchè nessuna ragazza appenda le scarpe al chiodo”.

L’iniziativa nata da una ricerca Dove, promuoverà in 10 scuole secondarie di primo grado di Milano, un ciclo di 4 incontri, riservati a ragazze e ragazzi tra i 12 e i 14 anni. Coordinati da Mauro Grimoldi (presidente ordine psicologi della Lombardia), due psicologi seguiranno il gruppo classe con l’obiettivo di incoraggiare i partecipanti ad avere una giusta consapevolezza di sé e a costruire un sano e positivo rapporto con il proprio corpo. L’iniziativa, nei prossimi mesi, si allargherà ad altre città italiane.

Una ricerca internazionale, condotta quest’anno da Dove, dimostra che in tutto il mondo sono tante le ragazze che sviluppano blocchi psicologici a causa di una bassa autostima. Nel mondo, il 60% delle ragazze tra i 15 e i 17 anni evita normali azioni quotidiane – andare dal dottore, fare sport o farsi interrogare a scuola – perché si sente a disagio nel proprio corpo. Inseguendo un modello irraggiungibile di bellezza, le ragazze finiscono per non esprimere ciò che sono realmente. I dati emersi in Italia sono particolarmente significativi: 8 ragazze su 10 non si sentono bene nel proprio corpo, a causa degli stereotipi imposti dai media, dalla società e a volte da se stesse. Soltanto il 3% delle ragazze si ritiene bella, il 45% si definisce con reticenza carina, il 25% si preoccupa del proprio peso e il 36% dichiara che si sentirebbe più felice se fosse più bella. La ricerca dimostra inoltre come nel nostro Paese ci sia un collegamento diretto tra la sensazione di inadeguatezza, la mancanza di autostima e l’insorgere di insicurezze che a volte rischiano di influire considerevolmente sulle semplici attività quotidiane. Il 52% delle ragazze italiane non fa attività sportive, perché insoddisfatte del proprio corpo.

A New York un progetto per migliorare l’autostima delle ragazze

La nuova campagna Girl Project del sindaco di New York Michael Bloomberg  mira a promuovere l’autostima delle giovani ragazze e favorire un’immagine positiva del corpo. Secondo il sito web del progetto, New York è la prima città ad attuare questo tipo di programma .
“Il progetto si propone di aiutare le ragazze a credere che il loro valore deriva dal loro carattere , abilità e atteggiamenti, non dall’aspetto, ma anche di ampliare la definizione di bellezza oltre a un ideale malsano e fabbricato”, ha dichiarato Samantha Levine , direttore del New York City Girls Project .

Il progetto di 300 mila dollari comprenderà attività per i programmi dopo-scuola, così come manifesti per metropolitane e autobus . Il progetto si propone di catturare l’attenzione delle ragazze da 7 a 12 anni.

Levine ha detto che si sta abbassando sempre più l’età in cui si manfestano i problemi di autostima.

“Abbiamo sentito storie di ragazzedi 7 anni che rifiutano i dolci, che raccontano alle loro mamme  di sentirsi grasse o che chiedono di sottoporsi a chirurgia plastica perché per il loro aspetto sono vittime di bullismo”, ha detto Levine. “Non solo questo è esstremamente preoccupante, ma ci sono conseguenze negative per la salute in relazione alla immagine corporea negativa e alla scarsa autostima, disturbi alimentari, obesità, bullismo, uso di alcol, fumo, sesso precoce e la gravidanza adolescenziale. Queste conseguenze hanno portato New York a decidere di agire. Nessuno è stato un grande leader di salute pubblica tanto quanto il sindaco Bloomberg”.

(Da http://nyunews.com/2013/10/07/girls-3/)