Archivio per il tag 'problemi'

Avere problemi è un problema per te?

Ti alleni con questo atteggiamento? O sei convinto che avere problemi è il tuo problema.

Le più grandi battaglie che vinceremo, sono quelle contro le nostre paure e preoccupazioni.

 

 

 

I principali problemi dell’attività giovanile

Secondo UK Coaching Foundation e Canadian Sports Center questi sono i principali problemi dell’attività giovanile:

  • Gli atleti in età di sviluppo competono troppo e si allenano poco.
  • Programmi per adulti sono imposti ad atleti in età di sviluppo.
  • La preparazione è centrata su obiettivi a breve termine – vincere – anziché su obiettivi a lungo termine.
  • L’età cronologica piuttosto che l’età di sviluppo è usata per pianificare l’allenamento e le competizioni
  • In larga misura gli allenatori non prendono in considerazione i periodi critici di adattamento all’allenamento.
  • I migliori allenatori lavorano a livello di élite, gli allenatori volontari a livello di sviluppo dove sarebbe necessaria maggiore qualità.
  • I genitori non sono educati a ragionare in termini di processo a lungo termine.
  • Non c’è un sistema d’identificazione del talento
  • Non c’è integrazione fra programmi di educazione fisica scolastici, i programmi ricreativi e i programmi agonistici degli atleti di alto livello.
  • Anticipazione eccessiva della specializzazione.

Avere un piano per affrontare i problemi alle Olimpiadi

Mancano solo più 100 giorni all’inizio dell’avventura olimpica di Londra. A tre mesi dall’evento sportivo più significativo nella vita di un atleta è importante, se non lo si è già fatto, pianificare e prevedere come si vuole vivere quei giorni e quali potrebbero essere gli imprevisti e le situazioni di difficoltà che potrebbero presentarsi. Pianificare le proprie azioni, essere consapevoli di quali sono i pensieri e gli stati d’animo più utili per se stessi, sapere come reagire alle situazioni negative che potrebbero accadere durante le prestazioni sono fattori importanti per fornire quel determinato giorno a quella determinata ora la migliore prestazione di cui si è capaci. Questo approccio viene chiamato  “perfezionismo positivo dell’atleta”. A tale riguardo e proprio per comprendere le ragioni degli insuccessi di molti atleti/squadre alle Olimpiadi di Pechino ho analizzato le loro dichiarazioni pubblicate sui quotidiani allo scopo di stabilire cosa si deve evitare in queste situazioni. Lo ripropongo oggi allo scopo di fare conoscere quali sono gli imprevisti e le difficoltà che si potrebbero incontrare e per sottolineare l’utilità di avere un piano, preparato in precedenza e non in momenti di stress agonistico, che guidi l’atleta/la squadra fuori da questi momenti. I problemi emersi dalle interviste agli atleti li ho così classificati: non avere un piano per affrontare le difficoltà, sbagliare le azioni più semplici, l’errore di un anno, lo stress agonistico, impostazione di gara sbagliata, campioni patinati, presunzione e mancanza d’impegno. Leggi l’articolo: http://www.ceiconsulting.it/it/publications/articles/doc008.pdf

C’è bisogno di psicologia positiva

Gli eventi del calcio di questi giorni stanno a indicare che è forte il bisogno di psicologia positiva:

Calciatori nel pallone per le partite truffate. Allenatori che vogliono diventare dirigenti con un battare di ciglia e che dimostrano così di non avere un piano di vita o di sviluppo professionale. Sono tutti pazzi per la cantera del Barcellona senza capire che una nazione o un club dovrebbero avere progetti propri e non perseguire fotocopie che alla prova del tempo si stingono. Circa 300 sono le Scuole calcio che hanno dichiarato ufficialmente di avere uno psicologo: dove sono? Molti ex-calciatori non hanno un lavoro. Questi alcuni temi che richiederebbero un approccio psicologico alla loro risoluzione ma sarebbe come andare su Marte: impossibile.