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Ottimista o pessimista?

L’ottimista accetta gli eventi stressanti,

imparando qualcosa da queste situazioni

mentre

il pessimista non affronta le situazioni che possono essere fonte di stress

e mostra una ridotta consapevolezza dei problemi

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L’ottimista supera le difficoltà

I dati di ricerca a favore di leader ottimisti sono piuttosto consistenti. Queste persone dimostrano che sanno oltrepassare le difficoltà, vedendo nei problemi un’opportunità piuttosto che una minaccia. Questi leader vedono gli altri positivamente, aspettandosi il meglio da loro.

Nel dettaglio gli atteggiamenti degli ottimisti e dei pessimisti sono così identificabili:

  1. L’ottimista accetta gli eventi stressanti, imparando qualcosa da queste situazioni; mentre il pessimista non affronta le situazioni che possono essere fonte di stress e mostra una ridotta consapevolezza dei problemi.
  2. L’ottimista è concentrato sul compito che sta svolgendo, mentre il pessimista è focalizzato sugli aspetti negativi delle esperienze.
  3. L’ottimista è orientato a trovare la soluzione più adatta, mentre il pessimista si preoccupa e sviluppa pensieri ripetitivi negativi.
  4. L’ottimista regola in modo efficace le sue reazioni emotive, mentre il pessimista sfugge ai problemi esasperando alcuni comportamenti (ad esempio: alimentandosi in modo esagerato o sbagliato, manifestando uno stato di stanchezza eccessiva, isolandosi dagli altri o cercandone a ogni costo il sostegno psicologico).
  5. L’ottimista affronta le situazioni problematiche, mentre il pessimista non le affronta e vorrebbe evitarle.
  6. L’ottimista è poco centrato sui sintomi fisici (stanchezza, mal di testa, etc.), mentre il pessimista ne è molto preoccupato.
  7. L’ottimista pianifica il futuro e stabilisce obiettivi a breve termine, mentre il pessimista pensa che ci vorrà troppo tempo per migliorare;
  8. L’ottimista affronta direttamente chi mette in discussione il proprio operato, presentando i fatti che sono contrari a queste affermazioni, mentre il pessimista si fa convincere e si sente incapace.
  9. L’ottimista interpreta i propri insuccessi in termini d’impegno insufficiente o di scelta strategica sbagliata e non di mancanza di capacità, mentre il pessimista li attribuisce a incompetenze personali, quindi a fattori modificabili solo nel tempo. Ritiene che se nella prossima gara si presenterà una situazione analoga non sarà ancora in grado di affrontarla positivamente.
  10. L’ottimista accetta le situazioni che non si possono cambiare, mentre il pessimista cerca di scappare da queste.

Il pessimismo di Mazzarri non aiuta il Napoli

Le frasi che usiamo hanno sempre un significato, ancora di più lo hanno quelle dette da un allenatore al termine di una partita. Il Napoli nell’ultimo periodo ha ottenuto in campionato 3 pareggi consecutivi e 2 sconfitte in campo internazionale e Mazzarri, il suo allenatore, ha detto. “Ci va tutto storto, ma se ci davano i due rigori sarebbe stato diverso. Sono sicuro che le vittorie torneranno”. In psicologia si definisce questo approccio come pessimista ed è dimostrato che vi è una rapporto negativo tra pessimismo e successo sportivo.

Infatti dire “Ci va tutto storto” è una valutazione di tipo globale che non dice nulla su come la squadra ha giocato e attribuisce al caso come vanno le cose in campo. Dare importanza ai rigori negati, significa deresponsabilizzare i calciatori perchè la vittoria non è venuta a causa delle decisioni dell’arbitro.

L’atteggiamento vincente mette invece in mostra modi diversi di spiegare la prestazione, quindi la domanda è: “Cosa abbiamo fatto di sbagliato e quando” e “Cosa dobbiamo fare di diverso la prossima partita”. Inoltre, quando gli ultimi risultati sono 3 pareggi e 2 sconfitte, c’è poco di casuale e molto da fare per ritrovare quell’atteggiamento vincente che spesso ha caratterizzato il Napoli.