Archivio per il tag 'maratona'

Pagina 2 di 7

Il record di Larry Trachtenberg alla NY marathon

Questo uomo è l’unico ad avere corso la prima maratona di New York nel 1970 e correre la 50° la prossima domenica. Il suo nome è Larry TrachtenbergTrachtenberg ran for Princeton University.

Motivazione dei maratoneti

Carbonaro, G., Cei, A., Ruscello, B, e Quagliarotti, C. (2020). La maratona di Roma: caratteristiche motivazionali e strutturali dei partecipanti. Atletica Studi, 2, 39-52.

A distanza di poco più di un anno, viene pubblicato il report della ricerca sulla partecipazione alla maratona di Roma del 2019, ottenuto grazie alla organizzazione dell’evento da parte della FIDAL. La ricerca è finalizzata allo studio dei profili motivazionali, elaborati anche in relazione ad alcuni riferimenti sulle abitudini di allenamento dei maratoneti, secondo le varie fasce di età. Il mondo del podismo, o se vogliamo chiamarlo dei ‘runner’, è ancora in gran parte inesplorato e questo è uno stimolo per approfondirne le caratteristiche da diversi punti di vista.

 

La motivazione e allenamento dei maratoneti

In uscita sulla rivista del Centro Studi dell’Alletica leggera.

Un uomo canadese di 84 anni è la più vecchia persona ad avere concluso una maratona in Antartico

Ci sono volute 11 ore, 41 minuti e 58 secondi, ma Roy Svenningsen di Edmonton, a 84 anni, è diventato il più anziano a completare una maratona in Antartide quando ha tagliato il traguardo della Maratona del ghiaccio antartico. (Risultati non ufficiali.) Il direttore di gara Richard Donovan ha elogiato i risultati di Roy e ha detto: “E’ un risultato fantastico e che ispira generazioni di atleti”.

Svenningsen, un dirigente petrolifero in pensione, ha corso più di 50 maratone nei cinque continenti. La sua prima è stata la maratona di Calgary, nel 1964, e ha fatto segnare il suo tempo più veloce (un impressionante 2:38) a Helsinki, Finlandia.

La Maratona del ghiaccio in Antartide è la maratona più meridionale del mondo. Si svolge a 80 gradi di latitudine sud, ai piedi delle Ellsworth Mountains, a poche centinaia di miglia dal Polo Sud. Si tratta di uno dei due eventi ufficiali di corsa che si svolgono all’interno del Circolo Antartico sull’Antartide continentale. (L’altra è la Maratona Internazionale dell’Antartide, che dà il via alla World Marathon Challenge, in febbraio). I corridori si trovano ad affrontare condizioni molto impegnative, con temperature fino a -20 C.

Nella stessa gara di questo fine settimana, Susan Ragon di Cambridge, US. è diventata la donna più anziana a finire una maratona in Antartide, a 69 anni. Il suo tempo era 7:38:32. Ragon, che è ha iniziato a correre la maratona relativamente tardi nella vita, ha corso la Boston Marathon 20 volte, e  il suo personale di 3:52 lì nel 2008, all’età di 58 anni.

La gara è stata vinta da William Hafferty di Boston, che ha stabilito il record dell’evento in 3:34:12, e Lenka Frycova della Repubblica Ceca in 4:40:38.

View image on TwitterRisultati immagini per 84-year-old Canadian man becomes the oldest person to ever run a marathon in Antarctica.

Eliud Kipchoge sfida i limiti umani

Eliud Kipchoge

  • Keniano
  • 35 anni, 1m67, 52 Kg
  • Maratoneta, 230km settimana
  • Sposato, 3 figli
  • Oro Olimpico e world recordman sulla maratona in 2h1m39s

OBIETTIVO: Correre la maratona in 1h59m a Vienna nei prossimi giorni 

Atteggiamento mentale (mindset)

  • Allenamento, passione e autodisciplina
  • Scrive tutto quello che fa su quaderni
  • Scrive le sue sensazioni per ricordarle
  • Legge Aristotele, Confucio e Paolo Coelho
  • Corre con la mente rilassata
  • “Rispetta una legge, quella di non dirti mai bugie”
  • “Solo le persone disciplinate sono libere, le altre sono schiave di umori e passioni”
  • “Quando mi alleno, cerco di sentire il mio corpo e di dare sempre di più. Non credo nei limiti”.
  • “Bisogna avere una grande convinzione e un team che creda in te e ti sostenga. Anche le scarpe sono importanti. E poi bisogna essere più forte di qualunque altro corridore del passato. Tutto è possibile”
  • “La maratona è vita. Se vuoi essere felice devi goderti la vita e io mi diverto a correre la maratona. Per questo sorrido”

Conduce una vita spartana:

  • Si alza sempre alle 5 a Kaptagat (Kenya)
  • Il weekend torna dalla famiglia
  • Pulisce la sua stanza e il bagno
  • Lava maglia e calze in una bacinella che poi stende come gli altri
  • Nel pomeriggio beve una tazza di te e mangia una fetta di pane
(Fonte: Emanuela Audisio, Repubblica e correre.it)

Kenesisa Bekele a 2 secondi dal record del mondo in maratona

Kenesisa Bekele dopo una serie di problemi fisici e risultati deludenti ha partecipato alla maratona di Berlino per rilanciare la sua carriera sul veloce percorso della capitale tedesca, dove tre anni fa vinse in 2h03’03’’.

E’ riuscito nel suo intendo non solo vincendo la gara ma stabilendo un tempo pazzesco di 2:01:41 a soli 2 secondi dal record mondiale di Eliud Kipchoge. Qui sotto è riportato il confronto fra i passaggi dei due atleti ogni 5km (source: Ross Tucker, @Scienceofsport).Immagine

In gara senza plastica

La riduzione drastica dell’uso della plastica durante le competizioni deve essere un obiettivo di chi le organizza.

La soluzione introdotta nella maratona di Londra sembra efficace. Nell’edizione del 2018 sono state utilizzate 919.000 bottiglie di plastiche, il cui uso è stato ridotto a 700.00 nel 2019. Che verranno riutilizzate per costruire nuove bottiglie di plastica.

200.000 sono state rimpiazzate con l’uso di bolle contenenti acqua o sali minerali che potevano essere ingerite dai podisti poiché costituite da una membrana totalmente commestibile derivata da un’alga naturale. L’involucro può essere anche buttato e si biodegrada in 6 settimana anziché 450 anni, come invece avviene per la plastica. E’ prodotta dall’azienda Skipping Rocks Lab
Seaweed pods filled with sports drink.

 

Vuoi conoscere come si allenano i runner?

Sei un runner?

Se vuoi essere uno dei partecipanti dello studio per conoscere come si allenano i runner per prepararsi alla maratona e conoscere il loro atteggiamento verso la corsa, ti servono solo pochi minuti. Clicca qui e inizia questa corsa.

I numeri della maratona in Italia

L’attività fisica particolarmente impegnativa tende a ridursi nella maggior parte degli animali con l’aumentare dell’età. Nell’uomo questo dato non è sempre vero, poiché si rileva oggi un significativo aumento degli individui che continuano a restare fisicamente attivi anche quando sono anziani.

Il successo che in questi anni in tutto il mondo sta conoscendo la maratona (42,195 km) è una dimostrazione di questo dato.

  • Nel 2018 in Italia l’anno portata a termine 37.874 individui di cui 6.872 sono donne.
  • Continua ad aumentare il numero di runner che corrono la maratona con tempi a partire da quattro ore e trenta minuti: quest’anno sono stati 9508, corrispondenti a un incremento rispetto al 2017 del 25%.
  • Inoltre solo 43 atleti hanno corso in meno di due ore e trenta equivalente a un decremento in Italia del 23,2%.
  • Anche la fascia tra tre ore e tre ore e trenta è diminuita del 28,6% e corrisponde a 6.553 individui.
  • La fascia di tempo con più partecipanti è stata tra tre ore quarantacinque e quattro ore: 4.752 (con un decremento rispetto all’anno precedente del 5,8%.

Probabilmente ha ragione Daniele Menarini che interpreta questo dato dell’aumento della lenta percorrenza come l’emergere a livello di maratona dei fenomeni di fitwalking e nordic walking che sono pratiche ampiamente diffuse nel podismo italiano. La maratona è pur sempre una sfida con se stessi che è protratta nel lungo tempo anche se svolta a basse andature. Accettare questo approccio può portare a una concezione di questa gara come un’esperienza motivante anche per chi non corre (o cammina) con la logica del tempo ma di vivere un’esperienza che un cittadino resta comunque estrema. Menarini suggerisce a quest riguardo di aumentare il tempo massimo per accogliere più partecipanti, seguendo lo spirito di quanto avviene in Giappone e ci ricorda qui sotto lo scrittore-maratoneta Murakami Haruki

“…affronto i compiti che ho davanti e li porto a compimento ad uno ad uno, fino a esaurimento delle forze. Concentro l’attenzione su ogni singolo passo, ma al tempo stesso cerco di avere una visione globale e di guardare lontano. Come vengono giudicati il tempo che ottengo in gara e il mio posto in graduatoria, come venga considerato il mio stile, è di secondaria importanza. Ciò che conta per me, per il corridore che sono è tagliare un traguardo dopo l’altro con le mie gambe. Usare tutte le forze che sono necessarie, sopportare tutto ciò che devo e alla fine esere contento di me. Imparare qualcosa di concreto- piccolo finchè si vuole ma concreto- dagli sbagli che faccio e dalla gioia che provo. E gara dopo gara, anno dopo anno, arrivare in un luogo che mi soddisfi. O almeno andarci vicino. Se mai ci sarà un epitaffio sulla mia tomba, e se posso sceglierlo io, vorrei che venissero scolpite queste parole: “Murakami Haruki, scrittore e maratoneta. Se non altro fino alla fine non ha camminato”. Perché si dica quel che si vuole ma io sono un maratoneta”.

Fonte:  Murakami Haruki “L’arte di correre”, Torino, Einaudi.

Sei un runner? Partecipa a una ricerca

Se sei un runner partecipa a questa ricerca realizzata dal Centro Studi della Fidal per conoscere quanto e come ti alleni e quali le principali ragioni per cui pratichi questo sport. Clicca sulla figura e vai alla pagina dove troverai le domande a cui rispondere. Partecipa anche tu a fare conoscere il mondo degli amanti della corsa.