Archivio per il tag 'Magic Earving Johnson'

Magic Johnson e la coesione di squadra: una storia vecchia ma sempre vera

Le squadre di basket devono essere unite per realizzare il loro obiettivo prioritario: affrontare gli avversari in modo sicuro e determinato. La rivalità interna, se non limitata a episodi circoscritti fa sprecare inutili energie agli atleti e li tiene impegnati in attività che hanno un’influenza disgregante sull’allenamento e sulla partita. La squadra deve sempre ragionare in termini di NOI. Il coach deve: favorire la partecipazione dei giocatori, cercando di accoglierne le indicazioni, trattare tutti con gli stessi criteri ed evitare favoritismi, premiare i comportamenti altruistici e ridurre i comportamenti individualistici.

La storia di Magic Earvin Johnson è un esempio di come anche un campione deve passare da comportamenti troppo individualistici a una maggiore condivisione con i suoi compagni. Infatti, quando Magic giocava nei Los Angeles Lakers si distingueva anche per la sua dedizione al gioco di squadra: passava e difendeva anziché pensare a segnare punti. E’ stato Magic a spiegare al suo allenatore Pat Riley come si era affermato in lui questo atteggiamento collaborativo verso la squadra.

Quando giocava nella Lega Giovanile di pallacanestro, a East Lansing, Michigan, il suo allenatore gli diceva che lui era il migliore giocatore della squadra e che doveva tirare in continuazione.  Magic Johnson obbediva a questa richiesta e segnava la maggior parte dei canestri della sua squadra, che così vinceva in continuazione. Nonostante queste vittorie gli altri compagni di squadra si sentivano incapaci, erano depressi e nessuno lo ringraziava o si mostrava contento per quello che lui faceva. Decise che quella situazione per lui era insopportabile. Da quel momento il suo comportamento in campo cambiò e mise le sue capacità al servizio della squadra. L’umore dei compagni cambiò completamente e furono molto più motivati. incrementarono le loro abilità e continuarono ugualmente a vincere.

Com’è la tua squadra, i giocatori riescono a mettere da parte il loro ego e giocano in modo coeso indipendentemente dal momentum di gioco?