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Le Olimpiadi della fede e di tutti

Saranno anche le Olimpiadi della fede come scrive Time. Sarà la prima volta delle donne del di Qatar, Brunei e Arabia Saudita. Gareggeranno circa 3500 musulmani e nel loro calendario spirituale le gare si svolgeranno nel mese del Ramadan. Per questi motivi e per la partecipazione per la prima volta di un atleta amputato, Oscar Pistorius, saranno i Giochi per tutti come scrive invece La Stampa. Ibtihaj Muhamad sarà la prima atleta americana che nella sciabola gareggerà con la hijab. Moe Sbihi, canottiere inglese, ha deciso di donare 1800 pasti ai poveri del Marocco, 60 per ogni giorno in cui non seguirà il digiuno.  Molti altri atleti seguiranno invece il digiuno, e la loro fede gli sarà di aiuto psicologico per renderli più determinati e convinti durante le gare.

Cos’è una prestazione sportiva eccellente?

Durante le olimpiadi sentiremo spesso parlare di prestazione sportive e prestazioni eccellenti. Per capire bene cosa staremo guardando o cosa leggeremo bisogna sapere cosa vogliono dire questi termini. Non basta semplicemente dire che una prestazione consiste nel sapere fare bene o al meglio qualcosa che sia nuotare, saltare o correre. Infatti la prestazione sportiva è una forma speciale di comportamento che comprende la dimensione competitiva in cui tutti gli atleti vogliono padroneggiare al loro meglio le loro abilità, dimostrare superiorità sugli avversari, mentre tutto questo avviene di fronte a un pubblico numeroso se non addirittura davanti a centinaia di milioni di persone. La prestazione sportiva alle Olimpiadi ha queste caratteristiche e tutti gli atleti ne sono consapevoli. In queste condizioni fornire prestazioni eccellenti significa fare qualcosa d’incredibile, di straordinario e di totalmente fuori dal comune.

The Superhumans

Una sferzata di energia e ottimismo: http://www.youtube.com/watch?v=tuAPPeRg3Nw

Federica Pellegrini spiega come vive i giorni precedenti le olimpiadi

Federica Pellegrini spiega come vive i giorni precedenti le olimpiadi. “Da qui alle gare metto davanti a tutto la serenità, sarò nella mia bolla, concentrata e isolata, Dentro allenatore e famiglia, fuori chiunque porti ansia.” Brava Federica.

Notizie sulla squadra olimpica americana

Durante i prossimi giochi olimpici le donne americane avranno raggiunto un altro storico traguardo: per la prima volta nella squadra olimpica americana saranno più numerose degli uomini . Il comitato olimpico ha definito i partecipanti: sono 269 donne e 261 uomini. Michael Phelps, che ha già vinto 14 medaglie alle Olimpiadi, è uno dei 228 atleti che ritornano ai giochi. Fra questi, 124 hanno già vinto almeno una medaglia e 76 di loro sono campioni Olimpici. Questa volta l’atleta americano più anziano, Karen O’Connor, avrà 54 anni e gareggerà nell’equitazione,  mentre la più giovane è la nuotatrice quindicenne Katie Ledecky. Sono 53 i papà e 11 le mamme. Le Olimpiadi iniziano il 27 luglio e la squadra americana avrà atleti che gareggeranno in 246 gare. (Da:  http://sportsillustrated.cnn.com)

Londra 2012: ormai ci siamo

Gli atleti che preparo mentalmente all’impegno olimpico sono ormai pronti, si tratta di fare passare questi 10 giorni che li separano dall’arrivo a Londra, dove inizierà l’ultima e breve fase di adattamento al campo in cui si svolgerà la gara. Il 26 luglio saranno chiusi e da quel momento ci sarà solo più un giorno di allenamento ufficiale e poi la gara. Questo è il momento della calma, la preparazione è stata ultimata, si deve smaltire la fatica e lo stress di una preparazione durata almeno due anni. Ora bisogna fare come i cammelli che si preparano a un viaggio nel deserto, accumulare energia, riposare il fisico ma soprattutto la mente, stare con le persone di cui si ha fiducia e con cui è facile trascorrere il tempo. La tensione salirà da due/tre giorni prima e si dovrà parcheggiarla nel fondo della mente e svegliarsi il giorno della gara con la sensazione profonda di essere pronti a dare il meglio di sé.

In vista di Londra 2012

Se si mettono su un motore di ricerca queste parole “London olympic games mental preparation” potete farvi un’idea dell’importanza che ha acquisito l’allenamento mentale nel mondo sportivo, di cui non si può che essere soddisfatti. Facendo la stessa ricerca in italiano si raccolgono pochissime notizie e lo sconforto è d’obbligo. In un articolo scritto dopo le Olimpiadi di Pechino, http://www.ceiconsulting.it/it/publications/articles/doc008.pdf,  avevo messo in evidenza come dalle dichiarazioni ai giornali di allenatori e atleti si evidenziasse la presenza di ostacoli a fornire prestazioni vincenti che rientravano nella dimensione psicologica e sociale. A queste difficoltà solo alcuni atleti e Federazioni rispondono servendosi della consulenza di psicologi dello sport, mentre la gran parte si affida più semplicemente a soluzioni fondate sull’idea che l’allenamento, l’esperienza di anni di gare e il tempo dovrebbero risolverle. Il fatto che tutt’oggi non vi sia nulla che metta in evidenza che si stia lavorando in questa direzione sembra, purtroppo, confermare il disinteresse  da parte delle nostre organizzazioni sportive a investire risorse nell’allenamento mentale.