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Allenamento: l’unica costante è il cambiamento

Il mio intervento al prossimo Stage Nazionale Insegnanti della S.d.A. Discipline Orientali UISP del 18-19 novembre sarà un contributo a illustrare che nella pratica dello sport e del movimento l’unica costante è il cambiamento. Le sessioni di pratica e di allenamento dovrebbero, infatti, avere lo scopo di sviluppare nuove competenze motorie, sportive e psicologiche per permettere a praticanti di qualsiasi età e livello di competenza sportiva di trarre il massimo della soddisfazione personale da questo loro coinvolgimento.

Il compito dell’allenatore è, quindi, di facilitare questo processo di acquisizione attraverso la realizzazione di programmi adeguati ai gruppi con cui lavora, proponendo situazioni che siano emotivamente coinvolgenti e che permettano di sviluppare nuovi apprendimenti.

La cultura di provenienza delle discipline orientali dovrebbe favorire l’uso di sistemi di preparazione psicologica e sviluppo mentale che favoriscano l’apprendimento e, quindi, il cambiamento che è lo scopo ultimo dell’allenamento.

L’intensità nel judo: l’esempio di Tadahiro Namura

L’intensità in allenamento e in gara è una componente essenziale per diventare un atleta di livello mondiale. Questo video del judoka Tadahiro Namura rappresenta un esempio di come l’intensità si applichi in questo sport. L’intensità nasce dalla congiunzione di: velocità, precisione, volontà e attenzione. L’allenamento deve sviluppare in modo costante nel tempo queste abilità personali.

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Gli atleti dormono prima della finale

Atleti che dormono tre ore prima delle finali di judo ai Commonwealth Games.

La preparazione al combattimento nel judo

Jimmy Pedro (ex campione del mondo di judo): “Prima di entrare sul tappeto devi essere in grado di rilassarti anche prima di competere Molti diventano troppo ansiosi, nervosi e agitati, così il loro cuore batte molto velocemente L’ansia ti fa diventare stanco. Pertanto cinque minuti prima di combattere hai bisogno di sederti, rilassarti e controllare il respiro prima di entrare sul rappeto. ”

La condizione mentale ottimale prima del combattimento:

  1. Avere aspettative positive.
  2. Sentire di poter sopraffare l’avversario.
  3. Fiducia di dare il meglio di sé.
  4. Sicuro di essere pronti a combattere.
  5. Convinti che non permetterai al tuo avversario di sentirsi a suo agio con te.
  6. Sapere che si può buttare l’avversario.
  7. Aumentare la fiducia con la visualizzazione delle tue migliori azioni di judo.
  8. Rimanere focalizzato su iniziare il match al massimo dell’intensità.
  9. Avere la convinzione di essere totalmente coinvolto nel combattimento.

Immagini olimpiche

 

Condivido con Massimo Gramellini che queste sono le immagini di ieri. Travis Stevens, judoka americano, ha perso la semifinale, poteva ritirarsi ma si è messo una fascia per coprire la ferita e continuare l’incontro. Allaeldin Abouelkassem è il primo africano, Egitto, ad avere vinto una medaglia, d’argento, nel fioretto; bene il mondo si amplia anche nella scherma.