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Dybala, il poeta del calcio

Penso che l’azione e il goal di Dybala contro l’Inter dimostri che questo calciatore appartiene alla terza categoria di giocatori descritti da Osvaldo Soriano in Futbol. Storie di Calcio.

“Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse gli altri avrebbero potuto vedere se avessero osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco”.

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Le parole del calcio: umiltà, convinzione e motivazione

“Non ci siamo calati nei panni della partita. Pari utile almeno a riportarci coi piedi per terra” (Allegri, allenatore Juventus).

“Prima facevamo paura, eravamo più convinti” (Florenzi, calciatore Roma)

“La fiducia di Mancini è fondamentale per i miei compagni e per me. Lui mi dà motivazione ed entusiasmo ogni giorno” (Guarin, calciatore Inter).

Umiltà, convinzione e motivazione sono i concetti chiave espressi in queste frasi. Al di là della tecnica e del talento se in una squadra mancano queste qualità mentali tutto il resto vale meno che niente.

Campionato di calcio interessante: le sorprese nelle prossime partite

Il campionato di calcio di quest’anno è sinora il più interessante di questi anni, perchè fa emergere situazioni nuove con cui le squadre devono confrontarsi al di là del loro livello tecnico:

La Juve deve dimostrare che continua a avere voglia di vincere e la drammatizzazione di Conte sul caso di Pirlo, non proprio uno qualsiasi, che non è andato in panchina dopo la sostituzione ma negli spogliatoi è un segnale di quanto l’allenatore consideri decisiva questa condivisione totale di ciò che avviene in campo da parte della panchina, per mantenere alta la determinazione della squadra.

Il Napoli ha un impegno apparentemente facile con il Sassuolo ma non deve pensare di avere già vinto la partita, questa è certamente una delle partite in cui si può misurare la volontà della squadra a vincere il campionato.

La Roma è stata spesso una squadra che ai primi risultai positivi pensava già di essere arrivata alla fine el campionato, deve mostrare pazienza, dimenticare le partite vinte e stare concentrata solo giocare la prossima partita.

Il Milan ha molti problemi tra infortuni e le debolezze mentali di Balotelli. Certamente come tutti dicono Mario è a un bivio, sprecarsi come Cassano o diventare il simbolo del talento calcistico italiano: ma chi lo aiuta? Non basta la buona volontà del giocatore o dirgli di cambiare perchè ciò accade, gli serve qualcuno accanto che lo guidi a diventare adulto.

L’Inter era partita bene anche la scorsa stagione, continuerà? Mazzarri appare più fiducioso e convinto di Stramaccioni e questo è importante.

Inter-Juve: la partita delle motivazioni

Inter e Juventus ambedue vogliono vincere questa partita, non solo perchè è considerato il derby d’Italia ma per altre ragioni ben più importanti. Stramaccioni vuole vincere per confermarsi sulla panchina dell’Inter e i giocatori perchè sanno che vincerla darebbe un significato molto più positivo al loro campionato. Conte vuole vincere per continuare a mantenere una forte pressione sugli avversari e per incrementare nella squadra la convinzione di essere veramente in grado di raggiungere qualsiasi successo quando si  gioca con rabbia e determinazione. E’ veramente la partita della motivazione, dove vincerà chi avrà più voglia di dare il massimo sino a quando l’arbitro fischierà la fine dell’incontro. Ognuno cerca l’impresa, ovviamente per i tre punti, ma soprattutto per dimostrare a se stessi che si è i più forti.

Stramaccioni, allenatore dell’Inter sembra piuttosto confuso

L’Inter ha perso perchè ha giocato una brutta partita con il Siena (3-1) ma Stramaccioni non è stato in grado o non ha voluto spiegare come mai la squadra non solo non mostra un gioco ma soprattutto i giocatori “non hanno avuto fame di vittoria” come lui stesso ha detto. La questione è che l’Inter nelle ultime 13 partite ne ha vinte 4, pareggiate 4 e perse 5, quindi è un bel po’ che non gioca con efficacia. Assumersi la responsabilità su di sé è un bel gesto ma questa situazione negativa è da tre mesi che si è manifestata, ed è un tempo lunghissimo per una squadra. Sono spiegazioni troppo generiche quelle che ha fornito e che trasmettono l’immagine di un allenatore in difficoltà e senza idee. Mi auguro che nella sua testa abbia invece idee chiare e specifiche, Stramaccioni si sta giocando una fase delicata della sua carriera, perchè da questi momenti o si esce con azioni vincenti o altrimenti si può restare invischiati nell’immagine del giovane allenatore bravo ma con scarsa capacità di leadership sulla squadra.  Mi auguro che accanto lui vi siano persone esperte con cui condividere questa esperienza e in grado di aiutarlo a prendere le decisioni più per lui e per la squadra.

Pensieri di sport dopo avere letto i giornali

Pensieri in libertà dopo avere letto i giornali. Al Napoli sono stati cancellati i due punti di penalizzazione, dopo che un mese fa gli era stata data questa condanna, ora non è più vera. Cosa non si fa per rendere il campionato più interessante. De Rossi, uno dei migliori giocatori del calcio italiano, gioca poco con Zeman perchè l’allenatore non va d’accordo con lui. Come bambini che puntano i piedi “non ti faccio più mio amico”. Al contrario Sneijder, giocatore dell’Inter, non gioca da mesi, non si sa perchè; possibile che il dissidio con l’allenatore sia così profondo e che non abbianotrovato un modo per convivere. Resto sempre della mia idea che i troppi soldi inquinino i rapporti professionali. Ognuno si crede un piccolo re, che non vuole rinunciare alla sua porzione di orgoglio. Il Milan è costretto a puntare su giocatori anziani perchè sono gli unici campioni che accettano di venire a giocare.  E’ meglio l’esperienza di chi non corre più e non ha più certo fame di vittoria a quella di altri meno talentuosi ma forse più motivati? Oltre che di calcio nei quotidiani si parla solo di quegli sport dove ci sono molti soldi (tennis, golf, NBA, ciclismo, formula1 e moto) o di singoli atleti purchè famosi e ricchi. Gli altri sport esistono solo poche volte all’anno quando qualcuno vince un mondiale o compie imprese eccezionali.

Come mantenere elevata la motivazione di squadra

Qualcuno mi ha chiesto cosa deve fare un allenatore per mantenere elevata la motivazione della squadra dopo una serie di prestazioni vincenti. E’ ad esempio il caso dell’Inter che dopo nove vittorie consecutive, ha ottenuto due sconfitte e un pareggio. Bisogna dire che successi ripetuti possono portare  a un calo di motivazione e che compito dell’allenatore è di evitare il diffondersi di questo atteggiamento. Cosa dovrebbe fare il tecnico. Per prima cosa, mantenere elevata l’intensità fisica e mentale degli allenamenti. Secondo, deve parlare con la squadra. Le squadre sono forti se entrano sempre in campo con la voglia di vincere e per fare questo non devono sprecare neanche un minuto dell’allenamento. L’allenamento permette di esercitare continuamente questo atteggiamento e ogni esercitazione deve avere questo scopo, altrimenti tanto varrebbe starsene a giocare una partita a carte. Pertanto, l’allenatore ha il tempo durante le sedute di verificare quali sono i giocatori che hanno cali di motivazione e deve, pure lui, non entusiasmarsi per 9 risultati vincenti, perché se ciò avviene lui stesso inizierà a pensare che la squadra può vincere con facilità e comincerà a comportarsi in modo meno attento a come  allena i suoi giocatori.

L’Inter ha perso il momento

L’Inter si è persa. Dopo 9 vittorie consecutive, nelle ultime tre partite ha ottenuto 2 sconfitte e 1 pareggio contro squadre di livello inferiore. Probabilmente era ipotizzabile un calo di tensione mentale dopo la vittoria con la Juventus ma non che questa condizione si protraesse per altre due partite. Presunzione e stanchezza mentale sono i due sintomi che hanno colpito l’Inter  in questa fase del campionato. Sono malattie comuni a chi, non abituato a stare ai vertici delle classifiche, inizia a credere che potrà continuare a vincere anche se s’impegna di meno. E’ una vera e propria forma di pensiero magico che colpisce tutti i giocatori che scendono in campo convinti di vincere per averlo fatto sino alla partita precedente o per avere sconfitto la capolista. L’inesperienza dell’allenatore a stare a alto livello gli ha impedito di prevenire questa condizione mentale negativa, che al contrario era del tutto prevedibile. Infatti dopo la vittoria con la Juventus, la squadra avrebbe dovuto fornire una prova del suo valore proprio giocando con la stessa intensità mentale anche la domenica successiva, mentre ciò non è accaduto e ha continuato a perdersi anche nelle due successive.  Certamente l’Inter si riprenderà da questa fase ma dovrà aspettare di ottenere una lunga serie di risultati positivi, prima di sapere se è diventata immune da questa sindrome basata sul virus della presunzione.

Gli errori dell’Inter

L’Inter, secondo me, ha commesso due errori gravi che in queste ultime due partite non gli hanno più permesso di giocare come in quelle precedenti. Gli errori sono rappresentati dal troppo entusiasmo e dal troppo lamentarsi. La partita persa con l’Atalanta è stata successiva a una serie di  molte partite vinte e alla vittoria contro la Juventus. Era una prova importante proprio per l’entusiasmo che si era generato nei confronti della squadra  che andava riconfermato contro una squadra certamente meno forte. L’entusiasmo talvolta determina una condizione di soddisfazione per cui in modo inconsapevole si comincia a pensare che non si può perdere e ciò determina una riduzione della carica agonistica difficile da recuperare durante la partita. Nella partita successiva con il Cagliari  la dirigenza dell’Inter, ha affermato che l’arbitro ha impedito alla squadra di vincere. Questo continuo lamentarsi per i rigori non dati addossa ad altri quello che la squadra non ha saputo realizzare sul campo. Entusiasmarsi e lamentarsi sono due facce della stessa medaglia e non aiutano la squadra a essere  consapevole dei propri pregi e limiti, ci vorrebbe più freddezza da parte di chi guida la squadra.

Juventus-Inter

Nel calcio le prestazioni sportive di alto livello si sviluppano lungo due strade, una perdente  e una vincente, riguardano il subire il gioco degli avversari o imporre il proprio. Juventus- Inter ha seguito lo stesso schema, all’inizio la Juventus ha imposto il proprio gioco per 10 minuti, poi in prevalenza ha dominato l’Inter. Se ha questo si aggiungono il nervosismo non controllato di Lichsteiner, le corse egoistiche di Giovinco, la pressione degli attaccanti dell’Inter sui difensori e non viceversa, si può capire perché la Juventus abbia perso.