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La poca determinazione del Napoli

Il problema non è che il Napoli non ha quasi mai tirato in porta o che, come è stato detto da Caressa, la partita è stata cambiata da due singoli episodi. Bisogna capire come si è giunti a questi due fatti, altrimenti si confondono gli effetti con le cause. I calciatori del Napoli si sono certamente impegnati, ma evidentemente non è bastato. Questo perché non basta impegnarsi, bisogna anche volere ottenere un risultato. Mi spiego. Impegnarsi è la premessa senza la quale ogni discorso sulla prestazione diventa nullo, ma bisogna impegnarsi con uno scopo, altrimenti si rischia di correre a vuoto. E’ questa l’impressione che mi ha dato il gioco del Napoli, tanto impegno ma poco finalizzato a un risultato. Ad esempio, bisogna affrontare con impegno un avversario e questo è il mezzo per ottenere il fine, che è di toglierli la palla. A mio avviso, parte della responsabilità è dell’allenatore del Napoli che nei giorni precedenti la partita con la Juventus ha dichiarato che è stanco e che vuole prendersi un periodo di riposo alla fine della stagione. Ma come si può, prima di una partita così importante, trasmettere determinazione con frasi di questo tipo. Frasi che dimostrano che Mazzarri subisce lo stress anziché dominarlo e che influiscono sulla convinzione della squadra. Ma perché prima di parlare non pensa se quello che dice è utile alla squadra?

Determinazione = Zanardi

Ritornando sulla questione della determinazione, Alex Zanardi è un’esempio vivente da prendere a modello. Ieri ha vinto la maratona di Roma su handbike in 1h11’46″ nuovo record di questo percorso e ha conquistato il pass per le Paralimpiadi di Londra. Sono passati 11 anni da quando ha perso le gambe in una gara automobilistica. Da sempre dimostra ogni giorno determinazione e passione per le sfide. Credo che se i ragazzi disabili, come ha detto al termine della gara, dovrebbero scoprire questo sport (handbike) anzichè stare sul divano davanti alla televisione, tutti noi, atleti e non, dovremmo imparare dalla sua forza. Leggi: www.maratonadiroma.it 

 

Impegnati ma non determinati

Non basta impegnarsi per vincere e quindi non basta dire ”che i giocatori ce l’hanno messa tutta”. Un esempio, il rigore che Milito ha sbagliato. Non parlo di tecnica che non mi compete, ma quando un giocatore sa che deve assolutamente mettere dentro quel pallone e avverte questa pressione non deve tentare il tiro di precisione ma deve calciare di forza. Perchè in questo modo dimostra e scarica tutta la sua rabbia su quel tiro, manifestando nei fatti di essere determinato. Una volta Gullit disse la stessa cosa: quando sei stanco non tentare di essere preciso ma tira una cannonata. In termini psicologici significa: sto mettendo tutta la mia forza mentale e fisica in questa azione perchè voglio sfondare la rete. Il tiro di Milito è solo un esempio e questo atteggiamento si può allenare, sostenendo i calciatori a tirare in questo modo. L’impegno non serve a niente se non è sostenuto dalla volontà di vincere.