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170 milioni $ per combattere la sedentarietà

Unfortunately, the vast majority of Americans don’t get enough exercise and a growing segment doesn’t get any exercise. Technology has allowed us to get by with less and less physical activity. Seventy-five years ago, it was very difficult to even make a living sitting down, but nowadays more and more people work sedentary jobs where they are seated a big portion of the day—and their bodies are rebelling for it!

  • Diabetes is on the increase and predicted to affect 1 in 3 people by 2050.
  • 70.7% percent of Americans aged 20 and older are overweight
  • 37.9% of Americans aged 20 and older are obese
  • Heart disease is still the leading cause of death in America. One in three deaths is related to heart disease

In 2017, US-NIH will launch a huge study to document in detail exactly what is happening in the body when exercising and prove that exercise is medicine.

The six-year, $170 million study will follow 3,000 sedentary people ranging from children to the elderly as they embark on an exercise program. A control group, who will remain sedentary, will also be tracked for comparison.

20 minuti al giorno di attività fisica per ridurre di due volte il rischio obesità

La mancanza di esercizio fisico aumenta di due volte la probabilità di diventare obesi e una pausa quotidiana per camminare 20 minuti consente di evitare una morte prematura.

Gli effetti dell’obesità e dell’attività fisica sono stati studiati su 334.161 uomini e donne per 12 anni di periodo. Anche se l’impatto di esercizio è stato maggiore tra le persone di peso normale, anche quelli con un alto indice di massa corporea ne hanno tratto beneficio. Si ritiene che la mancanza di esercizio sia stata nel 2008 la causa di quasi 700.000 morti in tutta Europa.

Il responsabile di questo studio Ulf Ekelund – Medical Research Council (MRC) unità di epidemiologia, Università di Cambridge, ha dichiarato: “Il messaggio è semplice: anche solo una piccola quantità di attività fisica ogni giorno potrebbe determinare  benefici sostanziali sulla salute  delle persone che sono fisicamente inattive. Anche se abbiamo scoperto che bastano solo 20 minuti per fare la differenza, dovremmo comunque farne di più – l’attività fisica ha molti benefici per la salute e dovrebbe essere una parte importante della nostra vita quotidiana”.

I partecipanti alla ricerca, che aveva un’età media di circa 50 anni, sono stati reclutati per la Studio prospettico europeo sul cancro (EPIC) che è stato condotto in 10 paesi europei. Di tutti i partecipanti alla ricerca sono stati raccolti i dati seguenti: altezza, peso e vita misurati e autovalutazioni dei livelli di attività fisica.

Poco meno di un quarto (22,7%) sono stati classificati come inattivi e svolgono lavori sedentari senza impegnarsi in qualsiasi attività fisica.

I risultati, pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, hanno messo in evidenza che si ha una riduzione più evidente del rischio di morte prematura quando si confrontano i gruppi moderatamente attivi con quelli che erano completamente inattivi.

Utilizzando i  dati più recenti disponibili, i ricercatori hanno calcolato che 337.000 delle 9,2 milioni di morti che si sono verificate in Europa nel 2008 potrebbero essere attribuite all’obesità e si ritiene che l’inattività fisica sia stata responsabile di quasi il doppio e cioè 676 mila morti.

Il co-autore, Nick Wareham – direttore dell’unità di epidemiologia MRC, ha detto: “Aiutare le persone a perdere peso può essere una vera sfida e, mentre dobbiamo continuare a puntare a ridurre i livelli di obesità nella popolazione, interventi di sanità pubblica che incoraggiano le persone a fare piccoli ma realizzabili cambiamenti nell’attività fisica possono avere  benefici significativi per la salute e possono essere più facili da raggiungere e mantenere. ”

In sostanza, la ricerca suggerisce che anche solo un modesto incremento dell’attività fisica può avere benefici per la salute. Gli adulti dovrebbero mirare a fare almeno 150 minuti di attività moderata intensità a settimana, in sessioni di 10 minuti o più. Che si tratti di fare una passeggiata, fare un giro in bicicletta o utilizzare le scale invece dell’ascensore, mantenersi attivi ogni giorno contribuirà a ridurre il rischio di sviluppare una malattia coronarica.

Stile di vita e demenza

Lo stile di vita è responsabile fino al 76% delle variazioni di invecchiamento del nostro cervello secondo “Age UK e ci sono 5 azioni che le persone possono intraprendere per mantenere la salute del cervello e ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

La rassegna degli studi accademici e dei dati rivela che circa il 76% del declino cognitivo – cambiamenti nella capacità di pensiero con l’età, tra cui la perdita di memoria e la velocità del pensiero – si spiega con lo stile di vita e altri fattori ambientali, tra cui il livello di istruzione.

La scoperta viene da The Disconnected Mind, un progetto di ricerca finanziato da Age UK che ha indagato su come le capacità di pensiero si alterano con l’età … suggerisce che vi è una notevole possibilità di influenzare questi cambiamenti.

Inoltre, la rassegna di Age UK, che comprende i più recenti studi internazionali sulla demenza, indica che alcuni fattori di stile di vita – regolare esercizio fisico, una dieta mediterranea, non fumare e bere alcolici con moderazione – diminuiscono il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer e altre forme di demenza. Inoltre, la prevenzione e il trattamento del diabete, dell’ipertensione e dell’obesità riducono il rischio di demenza.

L’esercizio è il ‘modo più efficace’ per prevenire il declino cognitivo

Un ampio studio britannico condotto su un periodo di 30 anni ha evidenziato che gli uomini di età compresa tra i 45 e i 59 che hanno seguito 4-5 dei fattori di stile di vita individuati sono risultati avere un rischio più basso del 36% di sviluppare il declino cognitivo e un rischio inferiore del 36% di sviluppare demenza rispetto a quelli che non l’hanno fatto.

Age UK ha anche rilevato che l’esercizio fisico – attività aerobica, resistenza o equilibrio – è stato il modo più efficace per scongiurare il declino cognitivo nelle persone anziane sane e per ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Gli studi suggeriscono che per produrre effetti benefici è necessario esercitarsi da 3 a 5 volte alla settimana per un tempo da 30 minuti a un’ora.

Significativamente più casi di Alzheimer tra i fumatori

La rassegna ha anche mostrato che una dieta sana, un consumo moderato di alcol e non fumare hanno un ruolo nel garantire un sano invecchiamento del cervello e ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

Si è riscontrato che ci sono molti più nuovi casi di Alzheimer tra i fumatori rispetto a quelli che non hanno mai fumato.

La rassegna ha anche messo in evidenza che l’elevato consumo di alcool è correlato allo sviluppo della demenza, con conseguente perdita di tessuto cerebrale in particolare nelle parti del cervello responsabili della memoria e dell’elaborazione e interpretazione delle informazioni visive.

Livelli moderati di alcool, tuttavia, proteggono il tessuto cerebrale, aumentando il colesterolo buono e abbassando il colesterolo cattivo.

Secondo le ultime stime, ci sono 850.000 persone nel Regno Unito affette da demenza. Colpirà una persona su tre di età superiore ai 65 anni.

‘Ci sono modi semplici ed efficaci per ridurre il nostro rischio’

Age UK spera che queste nuove prove spingeranno le persone a fare le modifiche che aiuteranno a ridurre il rischio di sviluppare la demenza.

Caroline Abrahams, Charity Director di Age UK ha detto: ‘Mentre non c’è ancora una cura o un modo per invertire la demenza, questa ricerca dimostra che ci sono modi semplici ed efficaci per ridurre il nostro rischio di svilupparla.

‘Di più, è già stato dimostrato che i cambiamenti che dobbiamo fare per mantenere il nostro cervello sano sono anche utili  per il cuore e la salute generale, quindi è una questione di buon senso per tutti noi cercare di inserirli nella nostra vita. Prima iniziamo,  maggiore è la probabilità di costruirci una vita sana negli anni a venire”.

(From Age UK)

I pensieri che ispirano Zanardi

Alex Zanardi è un grande campione nello sport e nella vita e ieri l’ho sentito parlare di fronte a una platea di giovani. Mi hanno colpito due idee, semplici ma molto evocative.

La prima – “Dobbiamo sincronizzare il cervello sui desideri del cuore”, idea ottima per spiegare che dobbiamo coltivare le nostre passioni anziché subire le imposizioni dell’ambiente in cui viviamo. Mette però anche in evidenza che la nostra mente deve svolgere il ruolo di programmatore di quanto è necessario per passare dal semplice sognare a occhi aperti a mettersi nella condizione di realizzare un nostro desiderio. Desideri e realtà in questo modo s’intrecciano, evitando di venire schiacciati dalla quotidianità perché vissuta come espressione pratica della nostra passione.

La seconda – Un ciclista amatoriale che incontra per strada durante un allenamento gli dice che lui certamente si sarebbe dopato se qualcuno gli avesse detto che così facendo avrebbe vinto il Tour de France e chiedendo il suo assenso Zanardi gli risponde invece “Sei matto”. E poi continua dicendo che lo sport è un’occasione e, proprio per questa ragione, se sei nella condizione di vincere o comunque di fare il tuo meglio “quando ti capita nella vita di provarci da solo” a ottenere questo risultato? E che fai ti dopi perdendo questa opportunità?

Sono pensieri che aiutano a riflettere e che fanno bene al cuore e alla mente

La gioia di vivere di Karin

Vi sono eventi sportivi, partite, che cambiano la percezione degli atleti da parte di chi segue da spettatore appassionato lo sport. E’ il caso del match di ieri fra due tenniste Maria Sharapova e l’italiana Karin Knapp, una partita durata 3.30 ore a + di 40 gradi e che la Knapp ha perso solo al terzo set per due punti: 10-8. Una partita che l’ha vista giocare alla pari sino all’ultimo colpo con estrema determinazione. Sono partite che segnano in positivo e che dimostrano il livello di competitività che questa ragazza, 40 al mondo, ha raggiunto. Segnano non solo per come ha giocato ieri ma perchè sono solo tre anni che ha ripreso a giocare dopo un’interruzione di due anni dovuti a problemi cardiaci, con due operazioni al cuore e due al ginocchio destro. Sarebbe stato più semplice smettere di giocare a tennis, invece è ritornata e ha fatto bene.

Sono queste le storie che fanno bene anche a noi, che ci ricordano come lo sport possa essere un modo di riscattarsi anche da problemi gravi di salute. E’ una storia simile a quella del pallavolista Jack Sintini, alzatore della squadra campione d’italia, e di Alex Zanardi diventato l’handbiker più forte al mondo. Troppo spesso ci dimentichiamo di queste vite positive e vediamo solo i problemi generati dal doping. Sono questi gli esempi che i giovani atleti e atlete devono portarsi nella mente e nell’animo, quelli di chi è stato più forte degli incidenti che gli sono capitati. Il genitore che l’altro giorno mi ha scritto come fare a motivare suo figlio mentre altri si dopano e noi con lui dobbiamo fermarci a apprezzare queste vite e capire cosa ci possono insegnare, così da arricchire la nostra motivazione con idee e convinzioni in grado di sostenerci nei momenti di difficoltà che incontreremo. Lo stesso vale per i giovani che si arrabbiano ogni volta che commettono un errore, come se non dovessero sbagliare: provate a pensare a quanti errori hanno dovuto accettare questi campioni quando hanno ripreso l’attività dopo la malattia o l’incidente, se avessero perso tempo a lamentarsi non sarebbero mai arrivati a dove sono adesso.

Ridefinire il successo

“Le persone vogliono impegnarsi in qualcosa con tutto il cuore, al fine di trovare un significato”.

(Ryumon Gutierrez Baldoquin)

http://www.huffingtonpost.com/2013/05/19/arianna-huffington-smith-college-commencement-speech_n_3299888.html