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I vincoli di oggi possono aprirci la mente?

Leggiamo queste informazioni provando a pensare se i vincoli che viviamo oggi possono servire ad aprirci la mente e incanalare la nostra creatività.

Ravi Mehta, Meng Zhu, Creating When You Have Less: The Impact of Resource Scarcity on Product Use Creativity, Journal of Consumer Research, 42(5), 2016, 767–782.

Man mano che diventiamo una società più abbondante, i nostri livelli medi di creatività diminuiscono?

I risultati di recenti ricerche sostengono questa ipotesi. In accordo con la nostra linea di ragionamento, l’analisi dei dati sui risultati dei Torrance Tests of Creative Thinking negli ultimi cinque decenni indica che, nonostante l’aumento dei punteggi del QI, i punteggi del pensiero creativo sono diminuiti in modo significativo dal 1990, soprattutto per gli studenti della scuola materna sino gli studenti della terza elementare (Kim 2011).

Diverse linee di ricerca suggeriscono una possibile correlazione negativa tra disponibilità di risorse e creatività e gli storici hanno suggerito una relazione negativa tra sovraconsumo e innovazione.
I risultati mettono in evidenza che:

  • Il materialismo mostra che alti livelli di valori materiali sono associati negativamente allo sviluppo intellettuale e spirituale degli individui.
  • Il consumo e la società sostengono che la creatività è incompatibile con la ripetitività della moderna produzione di massa, che sta spostando la cultura da intellettualmente impegnativa a una che è affannosa, familiare e divertente.
  • I paradossi della tecnologia suggeriscono che mentre l’innovazione e la tecnologia forniscono vari benefici come la libertà, il controllo e l’efficienza, potrebbero anche usurpare la motivazione e le competenze umane, portando alla dipendenza, all’inettitudine e al disimpegno.