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Domande per il prossimo quadriennio

Il nuovo anno si presenta con molti temi importanti per il mondo dello sport. D’altra parte le elezioni del nuovo presidente del Coni e di quelli delle federazioni e degli enti di promozione sportiva dovrebbero permettere una discussione sulle idee e un’agenda di programmi da realizzare nel prossimo quadriennio.  Ecco alcuni temi che mi piacerebbe vedere rappresentati e realizzati.

Primo fra tutti per me viene: in che modo lo sport contribuirà con programmi specifici a migliorare il benessere dei cittadini?

Secondo, è necessario promuovere l’attività fisica nell’infanzia, cosa si vuole fare?

Terzo, le organizzazioni dello sport italiano dovrebbero realizzare strategie e  progetti per il bene comune.

Quarto, lo sport olimpico ha bisogno di nuovi talenti, quale sarà il programma nazionale per identificarli e svilupparli.

Quinto, come s’intende costruire, migliorare e promuovere la professionalità degli insegnanti dello sport, dagli istruttori di base agli allenatori di livello internazionale

“Non abbiamo psicologi ufficiali di squadra”

“Non abbiamo psicologi ufficiali di squadra, alcuni atleti li seguono a livello personale”. Questa è la risposta che il Coni ha dato a Gianni Riotta riportata nel suo articolo di oggi sul tema della preparazione mentale degli atleti (http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/olimpiadi-londra-2012/articolo/lstp/464554/). In modo spiritoso Riotta suggerisce che visto le baruffe del nuoto, lo psicologo forse sarebbe stato utile. Anche in questo ambito siamo fra gli ultimi. Gli psicologi dello sport li hanno le nazioni più forti: gli USA dal 1984 ne hanno quattro del comitato olimpico più altri che lavorano con le squadra, Lo stesso vale per la Gran Bretagna, per l’Australia. Psicologi lavorano anche con nazioni meno medagliate dal Brasile, a Cuba e all’Iran. Questo non vale per l’Italia, meno male che ci sono gli atleti che, consapevoli delle difficoltà che s’incontrano a gareggiare ad alto livello, cercano la collaborazione di un esperto per gestire in modo più efficace lo stress agonistico.

Psicologi a Londra

Nella top ten dei paesi più medagliati alle ultime olimpiadi l’Italia è l’unica nazione che non avrà psicologi dello sport come parte della squadra olimpica, vi sarà invece un folto numero di medici e di fisioterapisti. Personalmente riesco a seguire gli atleti con cui lavoro tramite Skype, sms e WhatsApp. Non è certo il massimo non essere presenti nel momento più importante e decisivo, ma questa è la situazione e fa capire quale sia l’apertura alla psicologia dei nostri dirigenti sportivi. Spero che l’elezione nel 2013 del nuovo presidente del Coni consenta anche un cambiamento di mentalità nei confronti della psicologia e soprattutto delle esigenze degli atleti in questo ambito. D’altra parte cosa ci si dovrebbe aspettare da un Istituto di Scienza dello Sport del Coni che non prevede un settore autonomo di psicologia dello sport, che non ha collaborazioni con l’Università su questi temi e che in tutte le attività della preparazione olimpica non prevede mai la preparazione psicologica come tema d’interesse da trattare con i commissari tecnici delle nazionali e dove nelle attività sulla ricerca del talento i posti sono occupati solo da allenatori e medici e fisiologi?

Esiste il vantaggio casalingo alle olimpiadi?

 

Anno Paese 52 56 60 64 68 71 76 80 84 88 92 96 0 4 Aumn %
56 AUS 22 35 22 18 17 17 5 9 24 14 27 41 58 49 37
60 ITA 21 25 36 27 16 18 13 15 32 14 19 35 34 32 30.55
64 JAP 9 19 18 29 25 29 25 - 32 14 22 14 18 37 37.93
68 MX 1 0 1 1 9 1 2 4 6 2 1 1 6 4 88.88
72 GER - 26 42 50 26 40 39 - 59 40 82 65 56 49 35.00
76 CAN 3 6 1 4 5 5 11 - 44 10 18 22 14 12 54.54
80 RUS 71 98 103 96 91 99 125 195 - 132 112 63 88 92 35.89
84 USA 76 74 71 90 112 94 94 - 174 94 108 101 97 102 45.97 
88 KOR 2 2 0 3 2 1 6 5 19 33 29 27 28 30 42.42
92 SPN 1 0 0 0 0 1 2 6 5 4 22 17 11 19 81.81
96 USA 76 74 71 90 112 94 94 - 174 94 108 101 97 102 -6,93
00 AUS 22 35 22 18 17 17 5 9 24 14 27 41 58 49 29
04 GRE 0 1 1 0 1 2 0 3 2 1 2 8 13 16 18.75
                              M =  40.86

Il Comitato Olimpico Italiano (Coni) si augura  che l’Italia resti fra le prime 10 nazioni nella classifica delle medaglie vinte alle prossime olimpiadi di Londra; a Pechino abbiamo occupato la nona posizione. Colgo questa occasione per fare vedere la tabella del medagliere delle medaglie conquistate dai paesi che hanno organizzato le olimpiadi dal 1954 al 2004, L’ultima colonna a destra riporta la percentuale d’incremento dei podi ottenuti quando l’olimpiade è stata svolta in casa rispetto all’edizione precedente. Si evidenzia un notevole aumentomedio, pari al 40.86%. L’effetto “giocare in casa” è assolutamente bene documentato (con l’unica eccezione degli USA che nel 1996 hanno avuto un decremento, pur restando sempre la nazione con più podi) e certamente giocano un ruolo essenziale i maggiori investimenti economici e le opportunità offerte nella costruzione, formazione e preparazione delle squadre olimpiche.

Che pena!!!

Sono stato a Budapest al direttivo della Federazione Europea di Psicologia dello Sport e sono state continue le battute sulle esperienze sessuali del nostro ministro del consiglio.

E ora bisogna sopportare che per soldi il Coni attivi il premio miss Italia sport. Io me ne vergogno, soprattutto per le Federazioni Sportive che non si sono ribellate, nemmeno una. Siamo alla deriva culturale più piena.