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Gli stili di mobilità degli italiani

Il nuovo sondaggio Ipsos-Legambiente sugli stili di mobilità degli italiani ha messo in evidenza che ci muoviamo di meno, ma molto di più a piedi e in automobile privata, a discapito di mezzi pubblici e della bicicletta. La combinazione tra pandemia, crisi energetica e inflazione incalza e fa aumentare i divari.  

L’indagine rientra nell’ambito della Clean Cities Campaign, network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile, ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e conversione dei trasporti all’elettrico. Aree di intervento su cui, per Legambiente, occorre accelerare il passo con interventi e misure ad hoc: ampliamento delle ciclabili, zone a traffico limitato e potenziamento del trasporto rapido di massa, solo per citarne alcune, per arrivare ad avere un sistema di mobilità più sostenibile.

Rispetto al 2019, anche a Milano e a Firenze aumenta la percentuale degli spostamenti in auto, ma ci si muove molto anche con i mezzi pubblici e persino in bicicletta. A Torino ci si muove di più a piedi, mentre a Napoli e a Roma si usa di più l’auto.

Continuiamo a usare spesso l’auto, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. Sul totale degli spostamenti, rispetto al 2019, il 28% del campione dichiara di usare di più l’automobile.

Più a piedi, soprattutto in città: sul totale degli spostamenti, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Gli spostamenti a piedi sono una opportunità anche per risparmiare sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus, quando il tragitto è breve. Con questa nuova tendenza, acquisisce sempre più rilevanza la “città 15 minuti”, il ridisegno urbanistico che vuol progettare tutti i servizi essenziali – il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento – in prossimità della residenza. Nelle città dense è già, in parte, realtà.

L’anello debole della mobilità è il trasporto pubblico locale, usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019. L’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31%, perché troppo scomodo o irraggiungibile. Scoraggiano anche la scarsa frequenza delle corse e l’inaffidabilità degli orari.

Per brevi e lunghe distanze si usa l’automobile, di età media 12 anni, inquinante e con alti consumi. L’auto nuova non è più per tutti. Il prezzo medio di acquisto è aumentato del 32% nell’ultimo decennio, passando da 18.857 euro del 2012 a 24.891 euro del 2021 (dati Unrae) e il potere d’acquisto medio è diminuito.

Dopo il lockdown molti italiani sono più poveri e la crisi, associata alla cronica carenza di treni e tram,  costringe a muoversi di meno, anche  con il trasporto pubblico. Si va di più a piedi, ma non per scelta ecologica. Segnali positivi solo nelle città che hanno aumentato  l’offerta di trasporto pubblico, promosso abbonamenti e piste ciclabili, come Milano e Firenze.

A Milano e a Firenze l’uso della bicicletta è aumentato nel 21%.  A conferma del fatto che laddove ci sono politiche che indirizzano la nuova mobilità si arriva a cambiamenti positivi. Gli italiani sono ben disposti a lasciare l’auto a casa in favore di monopattini o bici, qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora; e in favore del trasporto pubblico e condiviso, qualora ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici. Inoltre, la maggioranza degli italiani è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati.

Come gli olandesi risparmiamo miliardi con la bicicletta

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Per una mobilità nuova

Pedoni + pendolari + ciclisti: a Milano il corteo della Mobilità NuovaL’appuntamento per i partecipanti alla manifestazione nazionale “L’Italia cambia strada”, promossa dalla Rete della #MobilitàNuova, è a Milano per le 14:30 davanti alla Stazione Centrale: lì s’incontreranno ciclisti urbani, pedoni e pendolari per invadere pacificamente (e a impatto zero) le strade del centro cittadino camminando e pedalando fino ad arrivare in Piazza del Duomo. La partenza del corteo è prevista per le 15. L’iniziativa – sostenuta da oltre 150 sigle di associazioni, movimenti e comitati nazionali e locali – nasce dallo slancio di #Salvaiciclisti e della sua campagna di oltre un anno per chiedere “città a misura di bicicletta” più sicure per chi pedala e chi si sposta a piedi in ambito urbano.

Come si va in salita in Norvegia

http://www.youtube.com/watch?v=7j1PgmMbug8

Imparare dalla Gran Bretagna: 82m euro per infrastrutture per le biciclette

Ben fatto. In Gran Bretagna alcune settimane fa è stata avanzata la proposta di promuovere la bicicletta come un mezzo di trasporto pubblico. Ed è di alcuni giorni l’annuncio che il governo finanzierà  a breve questo piano. Qui sotto la sintesi dell’articolo pubblicato su:  http://www.guardian.co.uk/politics/2013/jan/30/cycle-parking-places-rail-stations

“Il governo  sta per annunciare il più grande investimento mai promosso per creare  infrastrutture per le biciclette, per un totale di £62m, quasi la metà saranno a disposizione delle città per migliorare le loro strade per i ciclisti. Un altro elemento sarà un investimento di 9 milioni di sterline per costruire circa 20.000 posti di ciclo parcheggi presso le stazioni ferroviarie, come parte degli sforzi per convincere le persone a scambiare le loro auto per una rete più congiunta di viaggio sostenibile. L’intero pacchetto sarà annunciato alla Camera dei Comuni. Norman Baker, il ministro dei trasporti junior con responsabilità per il ciclismo: “Questo è il più grande investimento mai fatto per la bicicletta,” Baker ha detto al Times di aspettarsi  che le città madino le loro offerte entro l’estate:. “Siamo ansiosi di muoverci. L’intento è quello di spendere il più presto possibile. ”

L’ annuncio arriva sull’onda di una crescente pressione sul governo per costruire sullo slancio della vittoria di Bradley Wiggins al Tour de France e il successo  di Londra 2012 per aumentare il numero di cittadini britannici che usano la bicicletta come loro trasporto principale…

«L’intenzione è quella di unire diversi modi di trasporto, per cui le persone hanno una scelta sostenibile dal momento in cui escono di casa. Parte di questo programma è quello di assicurarsi che la gente vada in bicicletta alla stazione e lasci lì il prprio mezzo» ha detto Baker  al Guardian…

Baker ha detto che c’è un notevole supporto di alto livello da parte del governo per il ciclismo. Ha detto: «Ci sono state manifestazioni di interesse per il ciclismo sia dal primo ministro e vice primo ministro. Vi è un riconoscimento del valore del ciclismo.